LA RICORRENZA
di RENATO BONA
CANALE D’AGORDO Mezzo secolo fa Albino Luciani venne nominato Patriarca di Venezia dal pontefice Paolo VI (lo stesso che in occasione di una visita nella città lagunare nel 1972 non un gesto profetico si tolse la stola e la pose sulle spalle del Patriarca Luciani come a preconizzarlo suo successore…). La nomina risale al 15 dicembre 1969. Undici anni prima, il 27 dicembre 1958, papa Giovanni XXIII aveva consacrato Luciani vescovo della diocesi di Vittorio Veneto mentre il 5 marzo 1973 fu creato cardinale ed il 26 agosto 1978 (una data che resta impressa nella mia memoria visto che, giornalista de Il Gazzettino, fui inviato in servizio per l’edizione straordinaria del quotidiano, quella sera stessa, a Canale d’Agordo, paese natale del neo secondo papa bellunese dopo Gregorio XVI, salito sul soglio di Pietro assumendo il nome di Giovanni Paolo I per onorare Giovanni XXIII e Paolo VI; poi e poi venni inviato in Vaticano per l’udienza speciale concessa ai bellunesi nel corso della quale fui tra i pochissimi ad essere ammesso a scambiare un saluto col Pontefice al quale ricordai di essere stato suo chierichetto nel Duomo di Belluno ai tempi del parroco Emilio Palatini…); poi, ancora, alla solenne cerimonia dell’intronizzazione e, purtroppo, 33 giorni dopo, alla mesta cerimonia dell’imponente funerale del “Papa bellunese del sorriso”, mia la definizione che fu recepita da tutti gli organi di informazione). Queste date significative della storia di Luciani, con la foto del Papa nativo di Canale d’Agordo, figurano in un cartello plastificato che il diligente arciprete del Duomo bellunese mons. Attilio Zanderigo Jona ha fatto affiggere da tempo su uno dei portoni della cattedrale-basilica. Altre date importanti relative ad Albino Luciani: nacque a Canale d’Agordo il 17 ottobre 1912. Fu ordinato diacono il 2 febbraio 1935, sacerdote il 7 luglio dello stesso anno dal vescovo Giosuè Cattarossi, nella chiesa rettoriale di San Pietro, a Belluno (contigua al Seminario Gregoriano). Venne subito nominato cappellano e vicario cooperatore di Canale d’Agordo (9 luglio) ma già il 21 dicembre venne trasferito ad Agordo dove fu cappellano fino al luglio 1937 e dove inoltre insegnò religione all’Istituto minerario. Poi presso il Seminario Gregoriano di Belluno fu insegnante (1937-1958) e, dal 1. ottobre, vice rettore (1937-1947). Ancora: nel 1954 divenne vicario generale della diocesi di Belluno; il 30 giugno 1956 fu nominato canonico della Cattedrale di Belluno. Quindi l’ascesa ai più importanti incarichi, fino a quel 28 settembre 1978 in cui cessò di vivere. Concludiamo queste note dicendo che il 1978 è ricordato – oltre che per l’elezione a presidente della Repubblica di Sandro Pertini e per il rapimento di Aldo Moro – come “l’anno dei tre Papi” visto che in meno di due mesi, si registrò la scomparsa di Montini; il 26 agosto l’ascesa al soglio petrino di Giovanni Paolo I (Albino Luciani), il “Papa del sorriso”, e l’elezione di Giovanni Paolo II, il polacco Karol Wojtyla, primo Papa straniero dopo oltre quattro secoli e mezzo e primo Pontefice proveniente da un Paese dell’Est a regime comunista.
NELLE FOTO (Zanfron, sito Stpauls.it, Renato Bona): papa Albino Luciani riceve il saluto del giornalista e suo ex chierichetto Renato Bona; Paolo VI a Venezia ha appena posto la sua stola sulle spalle del Patriarca Luciani; il cartello che nel Duomo di Belluno indica date significative della vita del “Papa bellunese del sorriso”.