ROMA “Il ministro D’Incà qualche settimana fa diceva di avere il sostegno dei sindaci bellunesi. Si vede che, oltre a non aver parlato con me, evidentemente non aveva chiamato nemmeno loro: i sindaci non possono sostenere un governo che guarda più ai numeri per salvare la propria poltrona che alle necessità dei cittadini e dei territori”: il senatore di Fratelli d’Italia e sindaco di Calalzo di Cadore Luca De Carlo commenta così la lettera inviata da alcuni sindaci agordini ai parlamentari bellunesi, nella quale si denuncia l’allarme per l’economia turistica del territorio. “Da sindaco condivido le loro preoccupazioni, e le ho esposte più volte sia in aula che in commissione, dove però tutti gli emendamenti presentati sono stati bocciati”, sottolinea De Carlo che ricorda come l’unica battaglia vinta sia stata quella portata avanti da Fratelli d’Italia per l’aumento delle risorse per il trasporto scolastico, “100 milioni di euro che sono solo un primo passo per la copertura del servizio”. “Noi amministratori sappiamo che l’impoverimento delle aziende corrisponde a un impoverimento dei nostri paesi”, ricorda De Carlo “e nei prossimi mesi come sindaci saremo chiamati sempre più a intercettare le richieste di aiuto dei nostri cittadini. Basti pensare che uno studio della CGIA di Mestre ha verificato come i vari ristori statali abbiano coperto solo il 7% delle perdite subite dalle aziende in questo lungo periodo di emergenza”. “Io cercherò in tutte le sedi, dai prossimi decreti ristori al Milleproroghe, di migliorare gli interventi demagogici proposti da questo governo, per dare ai sindaci e ai territori gli strumenti adeguati per intervenire”, conclude De Carlo. “Visto però l’interesse attuale di questo esecutivo solo per i numeri che gli consentirebbero la sopravvivenza, anziché per i drammatici numeri della crisi, sono convinto che la vera svolta, il vero cambio di passo, potrà arrivare solo dopo il voto, con il centrodestra alla guida di un governo forte e unito”.
AI MICROFONI DI RADIO PIU’ LUCA DE CARLO
LA LETTERA DEI SINDACI
SEI SINDACI AGORDINI SCRIVONO AI RAPPRESENTANTI PARLAMENTARI