di Giorgio Fontanive
ALLEGHE Nel negozio che dà su Piazza Kennedy, alla parete c’è una vecchia licenza comunale che integra l’attività che già esisteva da qualche anno relativa al commercio di articoli ricordo per i turisti, cartoleria nonché laboratorio del titolare; datata 1952, riguarda la vendita di materiale fotografico. È controfirmata dal gestore Valentino Riva, già sindaco del paese, valente scultore in legno, la cui tecnica artistica era stata acquisita dagli artigiani di Val Gardena con varie stagioni di tirocinio ancora in età adolescenziale. Tra le opere di maggiore valenza dell’artista, due anni prima, a Santa Maria delle Grazie era stato inaugurato il grande crocifisso che abbelliva la facciata della storica chiesa che dava il nome al paese, viatico per promuovere la costruzione del nuovo santuario come proposto dai padri francescani, qui giunti nel 1946. Allora il primogenito Gianfranco Riva aveva appena concluso la scuola elementare e stava orientando il proprio futuro: così, nel negozio, iniziò ad aiutare il padre nel reparto fotografico, utilizzato soprattutto come recapito per lo sviluppo dei rullini che erano sviluppati da Antonio Soia Tonin Mastèla, da oltre trent’anni storico riferimento commerciale di Caprile. Ed è così che da quel 1952 prende avvio quella che sarà l’attività di Gianfranco Riva, dapprima cautamente, poi con intenti duraturi, sotto gli attenti sguardi dei genitori: talmente che due anni dopo fu assunto per alcuni mesi il modenese Enzo Botti. Il professionista iniziò il ragazzo ai segreti della camera oscura corroborate dalle tecniche della fotografia da studio e sul campo, che via via, trasformarono l’apprendista in un testimonial che, per settant’anni, ha fermato sulla pellicola la vita del comprensorio Medio-Alto Cordévole: cronaca, cultura, sport (hockey, alpinismo), incontri, manifestazioni, eventi, calamità naturali…. Ma quei primi anni dell’apprendimento non furono facili: preso atto del lavoro di apprendista nel laboratorio del padre nel corso della stagione turistica estiva con bella presenza di villeggianti ad Alleghe, restava il dubbio di come applicarsi nel resto dell’annualità, compatibilmente con l’impegno intrapreso. La soluzione fu quella di trovare un impiego presso il valente professionista Hubert Planinseck di La Villa in Badia, che si era ormai affermato con un proprio negozio dopo varie stagioni alle dipendenze di Ghedina di Cortina d’Ampezzo, dove aveva anche colto quella famosa immagine della Croce di nubi che incombe sul Col di Lana, dal grande successo commerciale con svariate edizioni, naturalmente pubblicizzata come edizione Foto Ghedina-Cortina. Dall’autunno del 1954, quattordicenne, il ragazzo di Alleghe entrò quindi come apprendista nella famiglia badiota Planinseck: vi restò per almeno 3 annualità da ottobre a maggio col solo compenso del vitto e dell’alloggio com’era uso in quel tempo il rapporto con gli stagionali veneti. Pur in situazioni talvolta difficili, per Gianfranco il lavoro fu corroborato da una vera passione tesa ad apprendere la professione avviata in tutte le sue sfaccettature sia nel processo per realizzare una buona immagine, sia nel rapporto con la clientela. Di tutte le qualità: nei mesi a bassa frequentazione nel ricco scenario del turismo di lingua tedesca sconosciuto nell’Agordino, una delle attività era indirizzata alle foto ricordo delle famiglie autoctone: una volta, visitando con Hubert un maso isolato, il cliente pagò il servizio con un pollo vivo che poi finì in padella a casa non senza qualche boccaccesco inconveniente. Grande impegno era rivolto ai negativi su lastra in vetro, essenziali per stampare cartoline postali: a tale scopo assieme a Herr Planinsek girovagò le Dolomiti Atesine assistendo successivamente alla stampa artigianale dei soggetti prescelti, un procedimento che poi applicò nella bottega di Alleghe su bobine a misura, ritagliando a mano ogni cartolina sul cui retro era stampigliato a timbro lo spazio per l’indirizzo, il francobollo e per le comunicazioni. Trascorso l’altalenante periodo da apprendista, affinando le sue conoscenze che in seguito si dimostrarono davvero utili oltre il Passo Campolongo, quasi alla fine degli anni ’50 il giovane alleghese – dopo una breve parentesi (una specie di master), presso il professionista Burloni di Belluno – entrò ufficialmente a far parte del mondo della fotografia delle Dolomiti col marchio Foto Riva che, dal 1962, divenne via via assai conosciuto. Importantissima fu la diligente sistemazione di tutti i negativi in lastra, dando vita ad un archivio – attualmente vera ricchezza documentale – facilmente consultabile, che contiene settant’anni della vita del suo paese con le modificazioni paesaggistiche ed etniche del comprensorio Medio-Alto Agordino; qui sono presenti anche vari ricordi di autorità del mondo politico, di quello religioso e della cronaca sportiva; tra i colleghi con cui ebbe una forte amicizia si ricorda il bellunese Mario De Biasi. Oggi, accanto alla presenza del titolare, l’attività di famiglia legata alla fotografia, è condotta dai due figli Ilario e Diego, che continuano la professione del padre ampliando i servizi offerti alla clientela sfruttando le nuove tecnologie con gli strumenti più moderni come l’utilizzo del drone; nei due negozi di Alleghe e Malga Ciapèla il lavoro è coadiuvato dalla moglie Silvana e dalla figlia Roberta soprattutto nei reparti souvenir e artigianato. Insomma, tutta un’altra storia adesso, ma il ricordo di quei primi anni di gavetta non sono stati dimenticati.
1 – Gianfranco Riva accanto al suo tutore Enzo Botti di Modena che insegnerà al ragazzo i segreti della fotografia: è il 1954. Notare il camice nero, classico per gli operatori del settore.
2 – La famosa cartolina del Col di Lana su cui incombe la croce di nubi colta da Hubert Planinsek quando era dipendente Foto Ghedina-Cortina. È doveroso segnalare che lo scatto non fu premonitore di eventi terribili perché è successivo al conflitto. Parte delle conoscenze di Gianfranco Riva furono acquisite nei mesi trascorsi alle dipendenze del fotografo badioto.
3 – Una delle prima cartoline con finalità commerciali risalente alla fine degli anni ’50, colta a Masarè di Alleghe, paese natìo di Gianfranco davanti alla Pensione Alpina, oggi Hotel Adriana, la persona sulla sdraio; il retro è semplice a timbro: si tratta di un esemplare delle cartoline ritagliate a mano.
4 – Gianfranco Riva accanto a Giovanni Paolo II in occasione del ricevimento della delegazione agordina al Vaticano.
4 bis – Foto ricordo in occasione della prima salita alla Torre Alleghe (1964): da sinistra Giuseppe Sorge, l’alpinista Domenico Bellenzier, il sindaco Fontana e il papà Valentino.
5/6 – Il vecchio negozio di Corso Italia e il nuovo di Via Coldai ad Alleghe.
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