BELLUNO Se una tempo nella classi scolastiche erano in voga i bigliettini appiccicati al banco, nel risvolto della camicia o anche nei calzini, oggi i “furbi” si sono evoluti con un sistema tecnologico composto da un auricolare bluetooth inserito sotto alla cuffia utilizzata per ascoltare le domande d’esame, collegato ad uno smartphone opportunamente occultato sotto i vestiti. Tutto bene, fino a quando non si viene scoperti, perché scatta la denuncia per truffa. Gli agenti della Polizia Stradale di Belluno negli uffici della Motorizzazione civile, durante lo svolgimento di un esame teorico finalizzato al conseguimento della patente di categoria “B”, hanno pizzicato una donna straniera di 32 anni, residente nella provincia, nell’atto di farsi suggerire le risposte dell’esame tramite l’ingegnoso sistema. Una volta scoperta è stata identificata e denunciata all’Autorità Giudiziaria. Il “kit” fraudolento è stato sequestrato, anche con la finalità di poter risalire ai complici dell’ingegnoso, ma illegale, sistema.
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