35 MORTI, 7200 POSITIVI, 125 BAMBINI AMMALATI, 6 IN OSPEDALE. IN CALO I RICOVERI. IL GOVERNATORE MINACCIA ULTERIORI LIMITAZIONI. IN PROVINCIA IERI ALTRE DUE VITTIME CHE PORTANO IL TOTALE A 10. ALL’OSPEDALE DI FELTRE DA OGGI PUO’ CONTARE SU NUOVO STRUMENTO PER TEST RAPIDI, NE HA DATO NOTIZIA A RADIOPIU’ NELLA SERATA DI IERI IL DEPUTATO DARIO BOND.
di Mirko Mezzacasa
Dopo quattro giorni di calo, torna a salire la curva dei contagi: 6.153 il totale dei positivi nelle ultime 24h, ieri erano 5210. I deceduti nelle ultime 24 ore sono 712, di cui 387 in Lombardia; Gli Usa diventano il Paese con più casi: 81.488, più di Italia e Cina; il Ministro Azzolina: “Ritorno a scuola solo se ci saranno le condizioni”; I contagi nel mondo superano i 500mila, con 23mila vittime; i decessi in Europa superano i 15mila.
In piena crisi Coronavirus l’Europa non fa bella figura e l’Italia guarda con astio la bozza delle conclusioni soprattutto lo stop che arriva dal Nord ai coronabond anche il Premier Conte alza la voce, Zaia fa altrettanto chiedendosi come mai la continua sudditanza dell’Italia nei confronti Dell’Europa. Ieri ricordavano la corsa delle aziende alla cassa integrazione con le associazioni di categoria subissate di richieste, oggi l’altro dato: il territorio regionale ha perso almeno 20 mila posti di lavoro e non è un dato campato in aria, piuttosto la conclusione della ricerca di Veneto Lavoro ente regionale che monitora l’impatto della crisi coronavirus sull’occupazione. In Provincia sono 400 le aziende che hanno fatto richiesta per rimanere in attività. In Veneto ieri sono stati resi noti dati poco confortanti che mettono in evidenza come il virus non colpisca solo la terza età, sono più di 130 i minori risultati positivi, 6 hanno dovuto ricorrere alla cure ospedaliere, 9 dei positivi hanno meno di un anno. La bella notizia: l’altro ieri si sono venuti alla luce 91 nuovi veneti. Ieri altri 35 morti, 7202 positivi (+620) il totale dei decessi sale a 308, 563 i guariti, 1826 i ricoverati, 336 in terapia intensiva. Il Presidente ieri ha minacciato altre strette puntando il dito contro coloro che frequentano i supermercati e le farmacie più del bagno di casa. “Le misure che stiamo adottando rallentano il contagio – ha detto – non costringetemi a fare ordinanze cattive sul fronte degli acquisti come dover imporre i turni magari per ordine alfabetico o una tessera da timbrare alla cassa.Se mi ascoltate ne veniamo fuori con il sorriso, altrimenti con le bare”. Ancora due decessi in provincia di Belluno tra la serata di mercoledi e ieri, al San Martino è spirata Luigia Boccanegra 95 anni di Pieve d’Alpago, a Feltre la decima croce dall’inizio della pandemia, è morta una 84enne originaria del Primiero. In provincia si contano 326 contagi, sono 20 i nuovi casi ovvero un aumento che sfiora il 7% nelle 24 ore, nell’elenco anche otto giovani tra bambini e ragazzi. Sono 68 i pazienti in ospedale, nove i ricoveri in terapia intensiva. Nella mappa dei contagi primeggia Belluno con 51, l’Alpago con 36 e quindi Cortina con 28. Il sindaco di Falcade Michele Costa ha affidato a facebook la conferma del primo caso di positività in paese come anticipato ieri mattina. “Su richiesta del sindaco – si legge nella pagina LeAli per Falcade- informiamo che purtroppo dobbiamo registrare il primo caso positivo, la persona è ricoverata in struttura adeguata per le cure al Covid19, siamo vicini ai familiari e continuiamo a rimanere a casa”. In Valle del Biois compaiono le scritte contro i proprietari di seconde case “gente che porta miseria” parole di condanna da parte del sindaco, di Danilo Marmolada dell’Unione Ladina che lo definisce squallido episodio “Manca totalmente il rispetto” e Antonella Schena presidente del Consorzio Operatori Turistici “Per poche persone rischiamo di perdere la faccia” . Nel capitolo dei “de coccio” 130 le denunce nei primi tre giorni della settimana per l’inosservanza dei provvedimenti del decreto in aggiunta alle oltre 200 della scorsa settimana (mercoledi 730 controlli, 22 denunce, 2700 negozi controllati 4 le denunce) i verbali sono stati inviati in Procura, ma l’ultimo decreto “depenalizzante” ha trasformato il reato in amministrativo, ovvero da sanzionare, sarà la Prefettura a decidere la multa tra i 400 e 3000 euro che se applicata in misura minima si riduce a 200 euro. A Belluno il Comune ha aperto i suoi alloggi per chi dimesso dall’ospedale non sa dove andare non potendo rientrare negli alloggi dei famigliari.L’assessore Gianpaolo Bottacin si sta dando da fare per stilare l’elenco di hotel e strutture alberghiere da aprire a pazienti in quarantena in caso di emergenza.