«Coraggio adorati bellunesi!!!! Vi tengo sempre nel cuore e se posso aiutare, ospiterei una famiglia in difficoltà!!!», «Un forte abbraccio dall’Austria!», «Un forte abbraccio da Buenos Aires!», «Un forte abbraccio dal Brasile!». Sono solo alcuni dei messaggi di solidarietà che continuano a giungere, da tutto il mondo, agli Uffici dell’Associazione Bellunesi nel Mondo. Perché c’è un’altra Belluno che sta vivendo con apprensione questi difficili e tragici momenti che hanno colpito il territorio Bellunese: sono i nostri emigranti.
«A nome delle nostre Famiglie presenti all’estero porto la vicinanza e la solidarietà a tutti i bellunesi che in questo momento si trovano in grande difficoltà a causa dell’immane alluvione che ha colpito i nostri paesi di montagna». E’ il messaggio di un provato Oscar De Bona, presidente Abm, ma che vuole mettere in risalto come in questi momenti terribili: «Il coraggio, la voglia di andare avanti e di non abbattersi del popolo bellunese ci permetterà di ricostruire quanto l’alluvione e il vento hanno distrutto in poche ore».
L’Associazione Bellunesi nel Mondo vuole inoltre ringraziare il Prefetto di Belluno, il presidente della Provincia, il presidente della Regione Veneto con l’assessore regionale Bottacin, tutti i Sindaci bellunesi, la Protezione civile, i Vigili del Fuoco, le Forze dell’ordine e i meravigliosi volontari che instancabilmente dal giorno dell’alluvione continuano a prestare aiuto e soccorso. Un doveroso ringraziamento anche agli organi di stampa locali, che con costanza ci tengono aggiornati in merito all’evolversi dello stato di crisi.
«Di certo la provincia di Belluno – il commento di De Bona – non deve essere lasciata sola e sono certo che lo Stato darà il sostegno economico necessario affinché il nostro territorio, messo in ginocchio da questa immane tragedia – possa rialzarsi presto».
«Della vita cerco sempre di trovare il lato positivo – conclude De Bona – e di questo terribile cataclisma naturale vedo l’unità di noi bellunesi, l’aiuto reciproco e il senso di responsabilità e solidarietà».