Sfogliamo le pagine di un noto e diffuso settimanale che si occupa di spettacolo e programmi tv (n. 26 del 29 giugno 2021) e l’occhio si ferma a pagina 6. È un pagina pubblicitaria all’insegna di “Veneto. The land of Venice” e temiamo che, come spesso accade, l’immagine si riferisca ad altre zone della nostra Regione. Invece no, anche la didascalia recita “Val Fiorentina, Dolomiti”. Meno male, ma è ancora poco, perché non è indicata l’ubicazione esatta di quella vallata in provincia di Belluno: il turista distratto e scarso in geografia rischia di collocarla facilmente in Trentino. Pazienza, andiamo avanti con la lettura. Altra pagina di pubblicità turistica con una guida viaggi per le vacanze estive. Notiamo la foto del lago di S. Caterina ad Auronzo di Cadore e ci accingiamo a leggere il testo relativo: «Dici Veneto e pensi subito a Venezia, Jesolo, Caorle, Bibione, tanta voglia di mare. Ma il territorio offre anche altra… acqua, tutta da scoprire. Come quella degli splendidi laghi che si trovano in provincia di Belluno, nella parte settentrionale della regione». Ci siamo, finalmente indicazioni geografiche precise e puntuali! Ora proseguiamo nella lettura: «Dal Santa Croce, nato da una frana che ha deviato il corso del fiume Adige..». Alt! Qui non ci siamo proprio. Dove è finito il Piave? A quale giro contorto è stato sottoposto l’Adige scendendo dal passo Resia? Per quale vallata è passato dalla provincia di Bolzano a quella di Belluno ricevendo Boite e Maè? Suggestivo, poi, che più a sud possa ricevere pure il Cordevole “scorazzando” tra il Trevigiano e il Padovano per terminare in Polesine… Rimanendo sgomenti per lo strafalcione arriviamo sino in fondo all’articolo sperando di non incappare in altre inesattezze: «… al Misurina, il più grande di tutto il Cadore. Dal lago di Auronzo, quasi ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, a quello del Corlo che assomiglia ad un fiordo norvegese. Solo per citarne alcuni». Già, ma i laghi di Alleghe e della Valle del Mis sono scomparsi dalle mappe? Non valgono una bella vacanza tra Civetta e Monti del Sole? E ci fermiamo qui. Ancora una volta la provincia di Belluno è vittima di errori di geografia che nelle nostre scuole verrebbero rimarcati con segnacci rossi e blu facendo inorridire l’insegnante! Purtroppo siamo costretti a ripeterci: nella scuola italiana, già gravata da tanti pesanti problemi ben più gravi, la geografia è stata relegata a livello di optional. Di conseguenza anche tanti ex alunni, divenuti giornalisti (ci dissociamo dai somari della categoria), si portano appresso dosi massicce di pressapochismo. Ma costa così tanto consultare una carta geografica? Lasciando stare però il navigatore, perché è strumento spesso soggetto ad errori pure esso.
*****