FALCADE Il mondo alpino sotto i riflettori, tutti parlano dell’adunata di Rimini, noi parliamo di chi invece ha rinunciato alla festa in Romagna per rimanere tra la sua gente, per rendersi ancora una volta utile. E’ il caso delle penne nere in congedo della Valle del Biois che ieri hanno garantito il punto di ristoro alla PROZESION DE SANTA CROS. A loro il grazie di una comunità che per tutto il giorno, da mattina a sera, ha camminato tra boschi e chiese della valle.
FOTO COPERTINA CORRIERE DI BRESCIA
NON C’E’ RANCIO SENZA ALPINI NON CI SONO ALPINI SENZA RANCIO
DA RIMINI
IL MINISTRO FEDERICO D’INCA’ “Gli alpini sono da sempre le ‘sentinelle’ delle nostre comunità: hanno dimostrato continua attenzione nei confronti del prossimo, impegnandosi nel volontariato e facendosi trovare in prima linea anche nei momenti di difficoltà dei nostri territori – prosegue D’Incà, che aggiunge -: da veneto ho apprezzato, per esempio, il loro grande lavoro in occasione delle gravi calamità meteorologiche come nel caso della tempesta Vaia o delle nevicate dello scorso anno, quando ancora una volta hanno dimostrato un forte spirito di abnegazione. E tutti abbiamo potuto osservare la loro costante e silenziosa operosità nei confronti della lotta al Covid, quel nemico invisibile che ha messo a dura prova l’intero Paese”.
IL DEPUTATO DARIO BOND “Gli Alpini sono fondamentali nella nostra società. Componente insostituibile del sistema di Protezione Civile, esempio di impegno e solidarietà, sempre in prima linea nella gestione delle calamità e e portatori di valori alti”. L’innalzamento dell’età media delle penne nere e l’eliminazione della leva obbligatoria rendono difficile il ricambio generazionale degli Alpini. Serve quindi un nuovo sistema di ‘reclutamento’ senza naja che permetta il trasferimento delle esperienze e delle competenze alle nuove generazioni. Il corpo degli Alpini, a cui va tutta la nostra gratitudine, deve rimanere un punto di forza della nostra società e della Protezione Civile”.