Il “caso” Altanon sembra avviarsi verso una soluzione, almeno a quanto sembra. Inutile ricordare che la vicenda ha una storia pluridecennale alla quale era giusto porre una parola definitiva.
Per il commercio feltrino forse l’epilogo prospettato non costituisce la soluzione perfetta, ma, come sempre, presenta elementi di riflessione e criticità. Duole constatare che le soluzioni adottate siano frutto di un compromesso, nel timore di lascare l’ultima parola ai giudici di un tribunale amministrativo invece che ad una scelta consapevole e libera di una comunità per tramite dei suoi organismi a ciò preposti. Così l’ampliamento delle superfici commerciali fa sorgere timori riguardo alla tenuta del sistema commerciale cittadino e della vallata intera, già messo a dura prova dalla crisi, dal ridotto bacino d’utenza e dal complesso delle variabili sociali, urbanistiche e economiche.
Nella realizzazione del progetto a cui si darà il via, accettando senza entusiasmo un risultato che comunque evita l’ulteriore incertezza di contenziosi potenzialmente pericolosi, dovranno pertanto essere adeguatamente tenuti in considerazione diversi fattori.
Innanzi tutti la nuova struttura dovrà poter costituire una via d’accesso alla città ed al suo patrimonio storico ed economico commerciale, evitando di impoverire ulteriormente la città storica e il nucleo di botteghe, negozi, strutture ricettive e dedicate all’accoglienza. È fondamentale quindi che la nuova opera non sia una struttura chiusa in sé, ma realizzi quel concetto di “terminal cittadino” che fin dalla redazione del PAT doveva connotare il recupero di quest’area. Non potrà in ciò essere trascurato un progetto sulle aree limitrofe, evitando un “effetto a cascata” per cui si venga a creare un sostanziale spostamento del baricentro economico e sociale della città a discapito del cuore di Feltre, cioè il suo centro.
Sarà inoltre fondamentale che questa iniziativa costituisca l’occasione per dotare la città di un patrimonio di servizi, parcheggi, infrastrutture tali da permettere alla popolazione della vallata di riprendere la consuetudine alla frequentazione di Feltre come luogo di incontro anche in termini di offerta di servizi commerciali e professionali.
Se quindi è volontà chiudere il capitolo della burocrazia e delle carte bollate, si auspica che si apra il tempo di una nuova progettualità per ridare vitalità a Feltre e al suo territorio. In questo l’aspettativa è che l’Amministrazione – di concerto con gli operatori che della città sono parte integrante e rilevante – sappia mettere sul piatto le giuste direttive per impedire che l’Altanon diventi un nuovo fattore di crisi non solo per il commercio, ma per lo sviluppo complessivo di una città che attende di risollevarsi.