Domani è la giornata mondiale dell’Alzheimer e per la prevenzione del declino cognitivo, cioè per intercettare il disagio prima che si manifesti.
AGORDO Il lockdown dovuto all’emergenza Covid-19 ha esposto gli anziani dei Centri Sollievo a un isolamento forzato, solo parzialmente attenuato dalla presenza fisica o dal contatto telefonico con i familiari. Consapevole di queste sofferenze, ASCA si è posta il problema di fare emergere il disagio emotivo di questa nuova situazione, convinta che attraverso la verbalizzazione degli eventi si possano contenere gli effetti negativi di quanto successo. È nata così l’iniziativa “Quando tutto incominciò”, ideata dalla psicologa Stefania Troian che ha lo scopo di raccogliere le testimonianze di vita di una quarantina di anziani, che frequentano i quattro Centri Sollievo dell’Agordino. Attraverso un’intervista strutturata, della durata di un’ora, si sono esplorati il contesto quotidiano, i rapporti familiari, l’area della salute, del sé e del sociale, confrontando l’impatto emotivo del lockdown con Vaia, l’altro trauma collettivo vissuto recentemente. l lavoro ha coinvolto le persone che frequentavano regolarmente i Centri Sollievo di Agordo, Cencenighe Agordino, Gosaldo e Rocca Pietore e i loro familiari.
“Dalle testimonianze raccolte – spiega Mariachiara Santin amministratore unico in asca- è emerso come, anche in tempo di lockdown, le loro giornate siano state scandite da gesti semplici, ripetitivi ma vitali, come alzarsi, lavarsi, vestirsi, nutrirsi, leggere o sfogliare una rivista o libro, seguire i notiziari nazionali e locali, coltivare interessi specifici fra cui, per esempio, la raccolta di francobolli. Pur in questo faticoso mantenimento di una parvenza di normalità, in tutti gli intervistati è emersa la mancanza degli incontri settimanali presso i Centri, definiti da molti come un “piacevole diversivo” alle loro giornate, un’occasione di incontro e di vivaci attività con altri anziani, con i volontari e la psicologa”.
Come la letteratura scientifica più recente dimostra, evitare l’isolamento e ritrovarsi abitudinariamente e in modo costruttivo, sono fonti di prevenzione del declino cognitivo. E proprio per questo, cioè per sensibilizzare la popolazione al problema della demenza, ASCA ha attivato da un anno un nuovo servizio. Si tratta di uno screening gratuito delle funzioni cognitive rivolto ai residenti dell’Agordino over 60, sospeso per il lockdown ma che ora sta riprendendo. E in questo momento sono state già testate più di cinquanta persone alle quali è stato consegnato un riscontro del proprio profilo cognitivo.