di RENATO BONA
Nel santuario Maria Immacolata Nostra Signora di Lourdes, al Col Nevegal di Belluno, si è svolta l’annunciata assemblea sinodale diocesana, con lavori presieduti dal vescovo di Belluno-Feltre monsignor Renato Marangoni. Importante la decisione di dotare la Diocesi di una “Carte d’intenti” col fine di procedere nel cammino di una sempre maggiore collaborazione tra le parrocchie. Lo scrive Carlo Arrigoni, direttore del settimanale diocesano “L’Amico del Popolo” in un ampio servizio postato sul sito telematico “chiesabellunofeltre”. C’è di più: il Vescovo Marangoni ha proposto di affidare la “Carta” anche ai giovani “interrogandoli” sulla prospettiva di collaborazione: “in vista della giornata mondiale dei giovani a livello diocesano del 21 novembre, potremo fare un passaggio anche con loro”. L’assemblea, con la partecipazione di oltre un centinaio di rappresentanti delle varie realtà territoriali di Belluno-Feltre, si era aperta con la preghiera preparata e guidata dalle Discepole del Vangelo di Arabba cui è seguita una riflessione di don Carlo Broccardo (dal sito beweb.chiesacattolica.it: presbitero della Diocesi di Padova; ordinato sacerdote nel 1997, nel 2001 ottiene la licenza in S. Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico in Roma, dove nel 2005 consegue il dottorato nella stessa materia. Attualmente insegna Introduzione alla Sacra Scrittura all’Istituto superiore di scienze religiose di Padova, Vangeli sinottici e Atti degli Apostoli al ciclo istituzionale della Facoltà Teologica del Triveneto sede di Padova. È vicepreside della Facoltà Teologica del Triveneto per il quadriennio 2019-2023.) il quale, commentando passi degli “Atti degli Apostoli” ha evidenziato che con la presenza dello Spirito Santo anche la dimensione comunitaria è parte costitutiva della Chiesa fin dal suo inizio”. Aggiungendo, fra l’altro, che l’annuncio del Vangelo avviene tramite gli apostoli ma anche tramite la comunità unita e dagli Atti appare chiaro che la distruzione dell’unità è opera di satana perché blocca il progetto di Gesù. Naturalmente, ci sarà sempre anche chi non capirà, chi prenderà in giro i cristiani (come nella Pentecoste è stato scambiato per ubriachezza il dono dello Spirito): un dato di fatto da accettare, perché fin dall’inizio è stato così e questo non deve impedire di lavorare”. Dal canto suo il vescovo di Belluno-Feltre ha proposto all’attenzione dell’assemblea quattro sottolineature a partire dalla fiducia di essere custoditi da Dio, che Arrigoni ha così riportato nel sito: “Incontrandoci e condividendo, ci ricordiamo che non siamo abbandonati ma sostenuti e presi a cuore. Ogni persona è una cifra di Dio e della sua cura. In ognuno Dio si espone per custodirci. Se siamo qui non siamo dei delusi della vita perché portiamo in noi la promessa che chiamiamo Vangelo, Abitiamo con passione questa terra a motivo del Vangelo. Non è andata male la nostra vita, ma è qui, aperta… siamo stati presi dentro il Vangelo. Il fatto che Gesù non ci chiami più servi ma amici cambia tutto per noi e aiuta a capire la Chiesa che non è una sovrastruttura o una legge. All’origine vi è la parola di Gesù (‘vi ho chiamati amici’) che sovverte le nostre meschine recriminazioni, le nostre gelosie all’ombra dei nostri campanili. Pur tra mille incongruenze e contraddizioni, nella Chiesa c’è sempre un sogno che la pone in uscita, che la proietta oltre. Per noi oggi è il sogno di una Chiesa solidale. Ce lo ha messo Lui questo sogno. E’ il Vangelo, Chiedo a tutti di non spazzare via questo sogno, ma di cercare di capire dove ci sta portando, di portarlo nella fatica della quotidianità pastorale, non buttandola via ma ripensandola”. Il presule ha concluso sottolineando che “Una Chiesa più sinodale è sogno e lievito anche per la nostra Chiesa di Belluno-Feltre. Siamo qui per incoraggiarci che vale la pena costruire per la causa del Vangelo. Grazie del vostro esserci”. La prima fase dei lavori dell’assemblea sinodale si è conclusa al mattino con la presentazione in particolare di alcuni punti della “Carta d’intenti” che è lo strumento per sostenere un migliore collaborazione tra le parrocchie. Che passa per due priorità pastorali: coinvolgere le persone in modo attivo, partendo dall’ascolto delle loro esigenze, in particolare quelle di adolescenti, giovani e famiglie in una pastorale che presti attenzione particolare che dovrà essere generazione alla fede cristiana e non solo preparazione ai sacramenti. La “Carta” propone di “progettare insieme” puntando all’istituzione dei Consigli pastorali parrocchiali unitari che aiutano le comunità a camminare insieme; favorire il cammino di gruppo nei mandati di ministero e gli incontri periodici dei sacerdoti per sostenere fraternità e sinodalità. Dopo i lavori di gruppo, nel santuario del Nevegal ogni delegato ha potuto manifestare la sua opinione sul futuro di collaborazione che attende le parrocchie e dare l’assenso alla Carta d’intenti che monsignor Renato Marangoni, concludendo, ha voluto indicare come “un riferimento che dà degli orientamenti per aumentare e migliorare la collaborazione tra le parrocchie: come verranno attuati dipenderà dalla responsabilità di tutte le varie parti della Chiesa”. Perché “tutti sono protagonisti, nessuno può essere considerato semplice comparsa. Continuiamo su questa strada cercando di mettere insieme la fede e la vita di tutti”.
NELLE FOTO (sito chiesabellunofeltre): Panoramica ed interno del santuario del Nevegal; foto di gruppo al termine dei lavori dell’assemblea sinodale; il vescovo di Belluno-Feltre monsignor Renato Marangoni; il dott. don Carlo Broccardo che ha parlato sugli “Atti degli Apostoli); fra i tanti, intervento di Carlo Criveler; altri momenti dell’assemblea.