Sul progetto dovrà ora esprimersi la Conferenza dei Servizi che sarà convocata dall’Ulss coinvolgendo gli Enti competenti all’approvazione del progetto.
BELLUNO. La direzione generale dell’Ulss Dolomiti ha approvato il progetto di ristrutturazione e ampliamento del Pronto Soccorso di Agordo che complessivamente costerà 3 milioni di euro, 2,5 milioni a carico dei Comuni dell’Agordino con il progetto d’area vasta dei fondi dei Comuni Confinanti mentre le Regione interverrà con gli altri 500 mila euro. Ora la parola passa alla Conferenza dei Servizi come preannunciato nel notiziario di ieri dal sindaco di Livinallongo del Col di Lana Leandro Grones citando la convenzione firmata tra Ulss e Provincia di Belluno nel giugno scorso. La ristrutturazione e l’ampliamento del Pronto Soccorso determina vantaggi strettamente legati all’attività sanitaria, quali il potenziamento dell’assistenza territoriale, riorganizzazione della rete ospedaliera e il consolidamento della rete di emergenza-urgenza del territorio bellunese. I lavori consistono nell’ampliamento della superficie dedicata al Pronto Soccorso, in interventi strutturali volti al miglioramento sismico dell’Ospedale e nella messa a norma dal punto di vista impiantistico ed antincendio dell’area oggetto d’intervento situata al piano terra. In particolare, sarà ristrutturata l’attuale area interna del PS, sarà costruita una nuova camera calda e saranno sistemate le aree esterne curando la viabilità e la sicurezza degli accessi. Nel dettaglio, saranno ristrutturati gli ambienti interni al volume ospedaliero, collocati nell’ala sud-est del piano terra dell’edificio C, per una superficie lorda complessiva di 740 mq lordi e sarà costruita una nuova area esterna, corrisponde al volume esterno della camera calda e dei relativi spazi di supporto. Il volume si sviluppa su una superficie coperta di 325 mq lordi per l’altezza di un solo piano. Il nuovo fabbricato sarà articolato in tre volumi distinti: il primo a ridosso dell’edificio conterrà gli spazi di supporto e i necessari filtri d’ingresso, il secondo, di forma trapezoidale, costituisce la camera calda vera e propria e presenterà un lato smussato per consentire esternamente il passaggio dei mezzi di servizio attorno al fabbricato ed il terzo è costituito dalla rimessa delle ambulanze. Per quanto riguarda le opere di miglioramento sismico è prevista la realizzazione delle pareti antisimiche collocate all’esterno del fabbricato. La strada carrabile esistente a doppio senso di marcia in salita verrà integrata con un anello a senso unico di marcia che attraversa la camera calda. Saranno previsti sistemi ad aiuole/marciapiedi per delimitare il transito dei pedoni e l’area di manovra delle ambulanze davanti alla rimessa. Per la sistemazione esterna sarà prevista la ripavimentazione del percorso pedonale di accesso alla camera calda per la sua immediata individuazione e saranno realizzati idonei attraversamenti stradali ad alta visibilità per l’accesso in sicurezza al Pronto Soccorso. Sarà mantenuta ed accuratamente delimitata l’aiuola verde presente a ridosso del corpo di collegamento tra l’Edificio C e il Padiglione B. Saranno invece rifatti la recinzione di delimitazione della scala esterna di accesso alla centrale elettrica ed il sistema di illuminazione del piazzale secondo il nuovo layout distributivo. Il progetto, approvato oggi dall’Ulss Dolomiti, è stato redatto dall’arch. Marco Rizzoli per conto della società capogruppo F&M Ingegneria s.p.a., vincitrice della procedura di gara per i servizi di progettazione.
«Il progetto di ampliamento e ristrutturazione dell’Ospedale di Agordo mira a potenziare e consolidare il presidio, offrendo ai cittadini una struttura funzionale al territorio con maggiore confort e sicurezza per l’utenza di un servizio nevralgico come il Pronto Soccorso», spiega il Direttore Generale Adriano Rasi Caldogno, «Il finanziamento di quest’opere a servizio della comunità con i fondi delle aree di confine e il cofinanziamento della Regione Veneto sono una azione concreta per consolidare e potenziare i servizi sanitari della montagna».