“Ribadiamo l’invito alla nomina di un CDA, come previsto dallo statuto di ASCA, per evidenti ragioni di opportunità, di trasparenza e di maggior controllo”.
AGORDO Mettere in evidenza dando voce alle preoccupazioni segnalate in merito ad Asca era un atto doveroso, ne è convinto Paolo Selva Moretti che lo ribadisce a nome della lista civica Agordo Cambia “Un amministratore – dice Selva Moretti – ha il dovere di farsi carico delle problematiche di interesse pubblico, a maggior ragione se riguardano le fasce più deboli, come in questo caso gli anziani. Non dimentichiamo che, nonostante le evidenti difficoltà che tutte le strutture stanno incontrando in questo momento, gli anziani sono qui oggi ed hanno diritto alla qualità del servizio”. Agordo Cambia considera positivo che l’intervento sugli organi di informazione dello scorso fine settimana abbia stimolato il dibattito “Apprendiamo che chi di dovere si è già attivato per la risoluzione di problemi evidenziati. Auspichiamo quindi che un concreto risultato si possa raggiungere nel più breve tempo possibile, sia per quanto riguarda il miglioramento della qualità di vita dell’anziano e dei suoi familiari, sia per quanto riguarda la fidelizzazione del personale nell’ottica di una riduzione dell’evidente ed eccessivo turnover”. La promessa: continuare a tenere l’alta l’attenzione con la massima disponibilità ad accogliere le istanze dei cittadini “Ci gratifica di essere stati contattati da diversi cittadini che ci hanno manifestato la loro riconoscenza per aver dato voce alle loro preoccupazioni”.
DAL GIORNALE RADIO PIU’ DI OGGI
ASCA E UNIONE MONTANA AGORDINA RISPONDONO A SELVA MORETTI
di Gianni Santomaso
AGORDO Il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci e l’Amministratore Unico di ASCA respingono con forza il quadro descritto dal Consigliere Selva Moretti del comune di Agordo sulla situazione della RSA. Ricordano che certamente nel periodo estivo ci sono stati problemi organizzativi e gestionali dato che non è stato possibile contare sulla presenza degli infermieri che, a partire dal 16 luglio, erano stati assegnati dall’azienda sanitaria, ma, con il trascorrere dei mesi, la situazione si è via via stabilizzata, pur in un quadro complesso per tutte le RSA e descritto ogni giorno sulla stampa locale e nazionale.
MARIA CHIARA SANTIN, AMMINISTRATORE UNICO DI ASCA
Oggi per seguire 94 anziani sono in organico 40 operatori e 10 infermieri (di cui uno part/time e due dipendenti dell’ulss) e una ditta esterna che effettua il lavoro di ausiliariato (rifacimento letti ecc) necessario anche perché si registrano, come in passato, infortuni e malattie. Nel corso dell’anno i rapporti con le organizzazioni sindacali, pur molto rari, sono stati sereni e positivi e, nell’ultimo incontro si è condivisa la difficoltà a reperire operatori e alloggi e le strategie da mettere in atto. Si ricorda a tal proposito che la RSA è nata il primo maggio 2017 e che da sempre si registra un turnover significativo. Nel 2017 infatti, in soli otto mesi, si sono dimesse 20 persone, nel 2018, un anno che non ha evidenziato a livello generale alcun problema, si sono interrotti 34 rapporti di lavoro, nel 2019 vi è stato un turnover di 47 persone e, neanche in quell’anno, si segnalavano particolari criticità nel panorama dei servizi, mentre nel 2020, l’anno della pandemia il turnover è stato di 58 persone e nell’anno in corso, di 45. Si sta registrando inoltre con soddisfazione, il rientro di persone che avevano lasciato il servizio e ci si riferisce in particolare a un’infermiera e un’operatrice socio sanitaria. Sono stati molto frequenti gli incontri con il comitato dei familiari, uno anche con il nuovo comitato, dove, a fronte di una richiesta precisa dell’Amministratore Unico, di come fosse la situazione la risposta è stata rassicurante. In precedenza si erano succedute quatto riunioni di nucleo, molto partecipate, che avevano evidenziato la grande sofferenza da parte dei familiari nel non poter entrare nella residenza, non stare vicino al proprio caro, non avere contatti diretti con gli operatori. E’ stata anche sottolineata, da parte di qualcuno, una scarsa attenzione nel variare l’abbigliamento e qualche carenza nella cura della persona perché, come affermato recentemente da una familiare “ se quando entravo nel nucleo vedevo la maglietta macchiata la cambiavo, ora non lo posso fare”. Nel corso dei suddetti incontri non è emerso mai alcun problema sanitario anzi si è apprezzata, anche con telefonate individuali, la cura medica. La psicologa, che segue individualmente i familiari, è molto attenta nell’intervenire sulle loro segnalazioni che vanno comunque circoscritte a piccoli problemi. La certificazione di qualità, appena rilasciata, è andata ad indagare i processi sanitari e assistenziali e, si ricorda, è uno strumento oggettivo, il risultato è misurabile e va considerato soddisfacente. L’organizzazione generale, che richiede flessibilità e ridefinizioni continue, è stata ulteriormente raffinata proprio nelle ultime settimane grazie anche all’impegno di bravi professionisti ed operatori e giorni fa, è stata convocata una assemblea generale con tutti i collaboratori di ASCA per illustrare il percorso intrapreso. Nel corso del 2021, Asca ha stipulato una convenzione con l’Azienda Agordo Servizi, ha preso in gestione l’Asilo Nido di Cencenighe e sta lavorando per farsi carico di altri servizi in particolare nell’area sociale, pertanto necessita di un Direttore a tempo pieno e non di una figura part time come era previsto invece nella convenzione con Azienda Longarone Zoldo.
MICHELE COSTA, PRESIDENTE DELL’UNIONE MONTANA AGORDINA
In qualità di Presidente dell’Unione Montana Agordina sono anche Presidente di ASCA, e prima di tutto desidero ringraziare l’Amministratore Unico Maria Chiara Santin, per il lavoro e quanto sta facendo per ASCA. Assolutamente non meritato l’attacco infelice cui è stata sottoposta. Ricordo, a Selva Moretti in primis, e a tutti gli agordini che esiste un Consiglio di Presidenza (ne fanno parte Silvia Tormen, Ezio Zuanel, Leandro Grones e Gianni Ferrini) che è impegnato nella gestione di ASCA e fa da filtro tra Amministratore Unico e Assemblea dei Sindaci Soci. La decisione di avere un Amministratore Unico alla guida è stata condivisa e decisa nell’Assemblea dei soci. Consiglio di Presidenza e Assemblea dei soci sono stati convocati negli ultimi 10 mesi con una frequenza che non aveva precedenti proprio per una attenta analisi della situazione ed una condivisione tra tutti i soci di quanto accadeva in ASCA in un periodo tanto difficoltoso. In ogni incontro i soci sono stati aggiornati dettagliatamente e ciascuno ha fatto le dovute riflessioni sulle tante problematiche esistenti, ma anche sulle possibili soluzioni da attuare per poter migliorare e andare avanti. Non serve che Selva Moretti dia alcuna strigliata ai Sindaci, anzi, lo invito a moderare i toni e a riflettere sulla gravità di alcune sue dichiarazioni. In ASCA non è tutto perfetto, me lo hanno detto anche alcuni familiari dei degenti con cui ho parlato, ma c’è consapevolezza dei tanti problemi del momento e soprattutto c’è confronto con la Direzione, come conferma la Dottoressa Santin. Chiedo che i problemi politici del comune di Agordo vengano affrontati nella sede dovuta e non mettano in ulteriore difficoltà un Ente che ricordo, è nato per iniziativa dei Sindaci agordini per la gestione di un servizio fondamentale per il territorio. Le strategie, le progettualità ed i finanziamenti, le collaborazioni, le soluzioni a tanti vari problemi sono argomenti costantemente dibattuti, soprattutto in questo periodo, nelle conferenze dei sindaci. In particolare per ASCA, sono state, vengono e verranno affrontate nel luogo preposto che è l’assemblea dei soci, nei modi e nei tempi dettati dalle necessità e dai soci, non sulla stampa, sui social e nemmeno coi tempi voluti dai media. Questo per dovere di responsabilità, serietà e rispetto dei ruoli, modi che mi pare vengano sempre più a mancare e che invoco con fermezza: stiamo parlando di servizi importantissimi per le nostre Comunità.
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