REDAZIONE Quando si sale sull’aereo e il comandante dice “pregasi allacciare le cinture di sicurezza”, non c’è uno che si gira dall’altra parte o decide di obiettare. E quando la hostess chiama l’attenzione gli occhi non vanno sulle lunghe gambe ma su quelle mani che si muovo dettando i consigli per la sopravvivenza in caso di emergenza. I Medici impatriscono consigli salva vita, solo un imbecille potrebbe decidere di iniziare ad obiettare, non si diventa medici per estrazione dal cilindro, dietro ci sono storie di studi ed aggiornamenti ma non tra la tastiera, il video, il motore di ricerca o l’improvvisato blogger dal sorriso “durbans” sembra impossibile doverlo sempre ripetere, ma forse è utile. (mm) .
L’ordine dei Medici, Chirurhi ed Odontoiatri della Provincia di Belluno ribadisce che è necessario il senso civico da parte di tutti i cittadini
BELLUNO L’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Belluno desidera rivolgersi direttamente ai cittadini della nostra provincia in occasione del passaggio della nostra Regione dalla zona “arancione ” alla zona “gialla”, affinché le aperture, rese possibili da una minore pressione esercitata dalla pandemia sugli ospedali e opportune per dare ripresa a settori economici messi a durissima prova, non si traducano in una ripartenza dei contagi e della pandemia stessa. Il nostro sistema sanitario con i suoi operatori sotto pressione ininterrottamente da un anno, ma soprattutto la società civile, i rapporti sociali fra gli individui e quelli di prossimità fra i familiari, nonché il sistema economico e produttivo, rischierebbero di non essere in grado di risollevarsi da un’altra ondata del flagello Coronavirus. Un anno di lotta contro questo flagello ci ha insegnato che quanto più si accentua il “lockdown”, tanto più si riducono la circolazione del virus, il contagio, i ricoveri negli ospedali ed i decessi. Al contrario, un alleggerimento del “lockdown”, quale quello in atto dal 26/4, porta con sé i rischi di una ripresa della pandemia, come già accaduto da metà ottobre sino a gennaio, con un tributo di malati, di morti e di sofferenze ben maggiore di quanto accaduto con la prima ondata all’inizio del 2020. Che questo non accada dal 26/ aprile dipende da una parte dalla progressione della campagna di vaccinazione, che non deve essere ostacolata da futili argomenti a sfavore dei vaccini, dall’altra dalla responsabilità di tutti nell’applicare e fare applicare i comportamenti che ci preservano dalla diffusione del contagio, quali il distanziamento, il lavaggio frequente delle mani e l’uso costante della mascherina, soprattutto nei nostri incontri ravvicinati, ai tavoli dei bar e dei ristoranti ove è adesso possibile concedersi un pò di svago con parenti ed amici. Ci sentiamo in obbligo di concludere questo intervento con un appello accorato affinché questi momenti siano vissuti nel pieno della responsabilità, che il momento storico ci impone, considerando che essi possono rappresentare l’inizio di una ripartenza solo se anche ai bar, nei ristoranti, nelle piazze non abbassiamo la guardia come invece purtroppo spesso accade. Ricordiamo quanto assai opportunamente riportato nella Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale del 9/2/2021 “La mascherina va costantemente utilizzata a copertura di naso e bocca, sia in piedi che seduti, nonché negli spostamenti nel locale e nello spazio esterno, salvo che per il tempo necessario per la consumazione di cibo e bevande”. Tra un sorso e l’altro, tra una portata e l’altra, reindossare correttamente la mascherina è necessario per alimentare la speranza di lasciarci dietro le spalle la più dura prova che la nostra società ed il nostro sistema sanitario hanno affrontato dal dopoguerra.