di Renato Bona
Nel precedente servizio su “Un secolo in corriera nella provincia di Belluno” che è il titolo di un ottimo libro che DolomitiBus realizzò nel 2000 (stampa tipografia Piave) con Renato Fiabane e Lionello Fiori, primo di molti collaboratori Gianni De Vecchi, contributo di Provincia, Comuni di Belluno e Sedico, Comitato festeggiamenti Bribano, Circolo bellunese “Berto Gidoni” auto-moto d’epoca, ci siamo occupati del capitolo “L’epoca dei pionieri” riferendo, fra l’altro, del “Servizio di posta e corriere in Cadore fra il 1800 ed il 1900”. In questa occasione ci soffermiamo sui servizi con autocorriere prima della DolomitiBus ed in particolarre su: “Gli autoservizi Buzzatti: un tempo la più grossa azienda provinciale”. Gianni De Vecchi apre la sua analisi con una curiosità: “Secondo la tradizione popolare, la famiglia Buzzatti sarebbe originaria di Buda (l’odierna Budapest) da dove fuggì a causa di un’epidemia verso la metà del 1400. Inizialmente si stabilì a Bribanet, vicino al Cordevole, esercitando l’attività di battiferro in una fucina”. Un lavoro che li rese famosi per la qualità dei prodotti, e benestanti sì da edificare nel 1502, interamente a loro spese, la chiesetta di San Nicolò patrono degli zattieri. Il trascorrere del tempo vide le varie famiglie dividersi: alcune si spostarono ai Meli in una nuova officina per proseguire l’attività fabbrile, altre a Belluno (come gli avi dello scrittore Dino Buzzati), altre si fermarono a Bribano per dedicarsi a lavorazione e commercio del legname proveniente dall’Agordino. E’ nel 1886, con l’arrivo della ferrovia Treviso-Belluno, che a Bribano si aprirono nuove prospettive di lavoro e sviluppo tali da indurre Giacomo Buzzatti a trasferirvisi nel 1889 con la famiglia, compreso il più vecchio dei figli, Giovanni, classe 1875, futuro fondatore dell’impresa, che all’esordio lavorò come garzone spedizioniere nella stazione. Purtroppo nel 1893 Giacomo venne a mancare a soli 42 anni, lasciando la moglie Teresa Pinzin, con ben 12 figli, alcuni piccolissimi. Donna energica ed intraprendente, la vedova ed il figlio Giovanni, sia pure molto giovane,”non si persero d’animo, avviando tutta una serie di attività che coinvolsero anche gli altri figli mano a mano che crescevano: fu avviato il Pastificio nel 1897, quindi l’albergo “Agordino” e Giovanni oeganizzò un servizio di vetture e diligenze a cavallo che collegavano Bribano ad Agordo e con gli altri paesi della vallata, trasportando passeggeri e posta. Altre vetture – puntualizza De Vecchi -. facevano servizio come i taxi odierni, partendo dalla stazione ferroviaria di Bribano e dirigendosi coi viaggiatori verso le più svariate località, tra cui Villa Patt, sede a quell’epoca di un prestigioso grand-hotel che ospitò re e famosi attori teatrali”. Una serie di servizi che incontrarono il crescente favore generale da indurre Giovanni e fratelli ad assumere l’appalto per il trasporto della pirite dalle miniere di Valle Imperina a Bribano (da dove i carri salivano poi carichi di granaglie e alimentari). Risale al 1914 la prima iscrizione dell’azienda alla Camera di commercio bellunese. Incaricati dei servizi di trasporto erano Giovanni e Attilio mentre Giuseppe gestiva l’albergo e Beniamino si occupava del Pastificio, Giacomo di stalle, cavalli e carriaggi, Domenico dell’officina; gli altri fratelli gestiranno poi gli alberghi agordini di proprietà. Prima della Grande Guerra la Buzzatti contava qualcosa come 94 cavalli (poi sequestrati dai tedeschi nell’anno dell’invasione). Superate le difficoltà conseguenti al conflitto mondiale, i Buzzatti “fecero il salto di qualità, dotandosi delle prime vetture a motore: Fiat 18P e BL, residuati di guerra convertiti al trasporto dei viaggiatori diretti ad Agordo o nella Vallata, con regolari corse giornaliere”. E così nascevano gli “Autoservizi Buzzatti” che – scrive ancora De Vecchi -gradualmente si sarebbero espansi in una parte significativa della nostra provincia, privilegiando il territorio agordino e i paesi della Destra Piave tra Belluno e Feltre”. Uno dei titolari, Attilio, si trasferì ad Agordo per istituire i servizi verso il medio e alto Agordino e questa risultò una mossa vincente contribuendo allo sviluppo turistico della zona e consentendo alla Buzzatti di allargare il proprio raggio d’azione, anche con l’assorbimento della Società Falcadina di Scola & Ganz che gestiva la Falcade-Agordo. Nel 1928 fu rilevata dalla Doglioni e Martini la concessione per il trasporto viaggiatori della Valle del Mis. Venne quindi istituita la California-Santa Giustina-Bribano con servizio anche nei paesi della pedemontana sospirolese. Non è finita: negli anni 1930-34 nacquero due linee di gran turismo, uniche in provincia di Belluno: Agordo-Primiero-San Martino di Castrozza e Agordo-Passo Falzarego-Cortina. La Buzzatti gestì anche per alcuni anni i servizi da noleggio con autista, specialmente d’estate. Poi ci fu la seconda guerra mondiale con le conseguenze facilmente immaginabili. Dopo il conflitto, verso il 1946 la sede ritornò a Bribano, con garage e officina dove allestivano addirittura la carrozzeria delle corriere. Gradatamente vennero estesi i servizi di linea a molte altre zone rilevando anche piccole aziende con i loro automezzi e personale. L’azienda diventa poi Buzzatti spa, con Pietro Sponga presidente ed Ezio Buzzatti, figlio di Giovanni delegato con la qualifica di direttore responsabile cui subentrò il cugino Enzo (figlio di Attilio) con la qualifica invece di direttore di servizio. Nel 1963 “Autoservizi Buzzatti” si trasferiranno a Belluno nei capannoni appositamente costruiti a La Veneggia, Nel 1981 la società per azioni cessò definitivamente l’attività, venendo assorbita, assieme ad altre aziende di trasporto pubblico, dalla DolomitiBus.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Un secolo in corriera nella provincia di Belluno): anni ’20, prime autocorriere in sosta a Mas di Sedico; una delle prime autocorriere, Spa “lungo” 9c della ditta Giovanni Buzzatti e fratelli in sosta davanti all’antico albergo a Mas di Sedico dopo la Grande guerra; anni ’30: torpedone Lancia Pentaiota della Buzzatti in sosta a Ponte Mas; Fiat 507 della Buzzatti attraversa una slavina lungo la linea Caprile-Selva di Cadore; anno 1954: autocorriera Fiat 682 carrozzata Barbi, pure della Buzzatti, nel Piazzale della Stazione a Belluno; anno 1968: autocorriera Fiat 320 Siccar Gt in Agordino; anno 1949, la Fiat 682 Barbi della Buzzatti sosta sul Falzarego; anno 1960, la Fiat 306 Gt carrozzata Sicca sosta alla stazione del capoluogo; il bigliettaio Ferdinando Caviola e l’autista Carlo Casal davanti alla corriera della Buzzatti; anno 1949, inaugurazione dell’autolinea Belluno-Agordo-San Pellegrino-Lago di Carezza-Bolzano, il pullman è un Fiat 640; il famoso bilico con semirimorchio Orlandi, con 55 posti a sedere, costruito negli anni 1951-52 nelle officine Buzzatti a Bribano; il vescovo Muccin, è il 1965, benedice le nuove Officine Buzzatti a La Veneggia; interno delle officine Buzzatti negli anni ’30; uno dei titolari, Domenico Buzzatti detto Menego posa con i dipendenti davanti al garage di Bribano, è il 1928; in primo piano Giovanni ed Ezio Buzzatti davnti all’autorimessa di Bribano nell’anno 1946, con l’autocorriera Alfa Romeo 900 con rimorchio Macchi; autocorriera Fiat 635 in servizio sulla linea Gosaldo-Agordo nel 1954; anno 1965: verniciatori e carrozzieri all’opera nelle officine Buzzatti alla Veneggia; anni ’20: festa a Sospirolo; in primo piano una corriera della ditta Buzzatti e, sullo sfondo quella della ditta Doglioni-Martini che faceva servizio nella Valle del Mis.
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