OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI
DI GIGI SOSSO
Tre o quattro anni fa F.D.Z. prestava servizio come badante e donna delle pulizie per una ultraottantenne di Belluno. Una donna vulnerabile e non autonoma, che morirà di malattia poco tempo dopo i fatti. La famiglia dell’anziana si fidava senza riserve di lei.
La cleptomania non la salva da una pesante condanna. Non è bastato un certificato medico della Psichiatria con diagnosi e prescrizione di farmaci, per evitare a una badante – non solo infedele ma anche armata – una condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione per furto in appartamento di gioielli e detenzione illegale di una pistola. La sentenza del giudice Coniglio è andata oltre la richiesta di tre anni e sei mesi del pm Maria Luisa Pesco, dopo che l’avvocato difensore Giorgio Gasperin aveva concluso la propria arringa con l’assoluzione, sulla base proprio del referto medico che aveva prodotto.
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