La Procura della Repubblica di Belluno ha concluso le indagini su una coppia accusata di furto aggravato, ricettazione e indebito utilizzo di strumenti di pagamento diversi dai contanti. I fatti risalgono a dicembre dell’anno scorso, e ora i due indagati, difesi dall’avvocato Giorgio Gasperin, si preparano ad affrontare un processo penale, con l’incognita delle costituzioni di parte civile per il risarcimento danni.
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BELLUNO Nel cuore di questa vicenda si trova l’italiana L.A., che lavorava come badante nell’abitazione di un’anziana donna di 91 anni. Sfruttando la sua posizione di fiducia, la donna si sarebbe impossessata della carta bancomat della sua datrice di lavoro e anche di quella prepagata della figlia, che gestiva entrambe le carte. Con piena libertà di movimento nella casa, il 5 dicembre scorso, L.A. avrebbe fatto sparire gioielli preziosi tra cui una collanina con ciondolo a forma di balena e una fede con un piccolo diamante in oro, un bracciale in acciaio, orecchini in argento e una collana di pietre preziose. Non solo, ma anche una fede in oro appartenente al marito della figlia della signora anziana sarebbe scomparsa. La scoperta del furto dei gioielli e dei movimenti non autorizzati sul conto corrente dell’anziana non poteva passare inosservata. Un semplice estratto conto ha rivelato le operazioni non autorizzate, mentre i gioielli rubati sono stati prontamente recuperati, comprese le preziose fedi nuziali. Ora, mentre la coppia si prepara ad affrontare il processo per le accuse a loro carico, le due donne coinvolte dovranno costituirsi parte civile per cercare di recuperare i soldi sottratti. L’avvocato Giorgio Gasperin sta valutando la strategia difensiva da adottare in base agli atti del caso. La vicenda, oltre a mettere in luce la brutta faccia della disonestà, sottolinea l’importanza di prestare attenzione alle persone di fiducia che si assumono incarichi delicati come la cura di anziani.