BELLUNO La Provincia di Belluno ha presentato questa mattina in conferenza stampa gli esiti della seconda edizione del bando per gli esercizi di vicinato. Una misura a sostegno del piccolo commercio di prossimità, delle attività artigiane e in generale degli esercizi che costituiscono un presidio di servizio locale della comunità. Erano presenti il presidente della Provincia Roberto Padrin, il deputato Roger De Menech (Fondo Comuni confinanti), il presidente della Camera di Commercio Treviso Belluno Mario Pozza e il direttore di Ascom Confcommercio Belluno Luca Dal Poz. Il bando, in continuità con la prima edizione del 2019, è finanziato da Provincia e Fondo Comuni confinanti per 1.430.000 euro. E grazie alle risorse messe a disposizione dal bilancio di Palazzo Piloni assicura in modo unitario uno sviluppo di ambito provinciale, andando oltre i Comuni di prima e seconda fascia (vale a dire confinanti e dirimpettai dei confinanti con Trento e Bolzano). Come nella prima edizione, erano ammessi a bando i progetti di ammodernamento delle attività (spese di investimento per macchinari, impianti produttivi, attrezzature nuove di fabbrica, impianti di illuminazione e di sicurezza, arredi, ristrutturazione, hardware, programmi informatici, interventi di innovazione digitale, sistemi per l’accettazione di pagamenti innovativi, vetrine intelligenti, realtà aumentata); è previsto un finanziamento del 40% della spesa, mentre il 60% rimane a carico del richiedente. «Siamo molto soddisfatti della riuscita anche di questo secondo bando – il commento del presidente Padrin -. Le domande pervenute sono state 79. Di queste, 4 non erano ammissibili, mentre 65 riceveranno il finanziamento, fino all’esaurimento completo delle risorse a disposizione. Come nel bando 2019, siamo convinti di poter assicurare un sostegno soprattutto a quelle aree periferiche della nostra provincia, dove è più forte lo spopolamento e dove negozi e piccole attività rappresentano un presidio fondamentale. Ma l’intero territorio provinciale è interessato da questa misura, anche alla luce dell’emergenza Covid che sta creando una situazione drammatica per le attività commerciali e le imprese». Sono 46 i progetti finanziati nei Comuni confinanti e contigui; 19 invece le domande finanziate nel resto della provincia, per un totale di quasi 4,5 milioni di euro di investimenti sul territorio. «È stata una scelta precisa quella di allargare anche ai Comuni non di confine o di seconda fascia – spiega la consigliera provinciale delegata Serenella Bogana -. La montagna, e l’intero territorio provinciale, soffre delle stesse difficoltà. E i risultati del bando sono estremamente positivi mostrano la voglia di investire e la resilienza delle attività». «In effetti le graduatorie del bando mostrano che le imprese ci hanno creduto, anche in un momento in cui sembrava non ci fosse nulla a cui credere, se non nel fatto che c’era una pandemia mai vista prima – aggiunge il presidente della Camera di Commercio Treviso Belluno, Mario Pozza -. C’è chi ha voluto ampliare attività esistenti rendendole polifunzionali; chi ha creato nuove attività per rispondere a nuovi bisogni; chi ha voluto restaurare i muri, le facciate per rendere più accoglienti i propri negozi. Ma dietro alle pratiche ci sono persone e storie. Eravamo da subito convinti che i finanziamenti dovessero andare a chi ne aveva effettivamente bisogno e che questo bando sarebbe stato un garanzia importante per supportare le difficoltà sociali causate dal lockdown e dal virus». Soddisfatto anche il presidente del Comitato paritetico Fondo Comuni confinanti, Roger De Menech: «La Provincia di Belluno è uno dei rari enti che riescono in questo periodo a costruire politiche territoriali, anche grazie al Fondo Comuni confinanti. Questo bando è uno degli esempi virtuosi: siamo partiti da un fondo territoriale e con l’intelligenza della politica lo abbiamo trasformato in un fondo provinciale».