L’ORDINE DEL GIORNO
BELLUNO “Che il sindaco Jacopo Massaro e la Giunta del capoluogo si impegnino per rendere possibile a breve la ripresa delle lezioni in classe con tutte le cautele igienico-sanitarie necessarie, eventualmente d’intesa con l’Ufficio Scolastico Territoriale”. A chiederlo con un ordine del girno e l’invito di inoltrare la presa di posizione alla Provincia, Regione e Governo romano i consiglieri comunali Raffaele Addamiano (foto a sinistra) e Andrea Stella (Obiettivo Belluno-Fratelli d’Italia).
“Quello che dobbiamo tutelare è la salute mentale dei ragazzi.” – A.A., mamma di due figli. “I miei figli piangono ogni giorno perché gli manca la vita sociale.” – S.D.M., mamma di quattro figli. “La scuola chiusa è un danno al Paese.” – G.D.V., papà di tre figli”.
Secondo i due consiglieri comunali le attuali chiusure con didattica a distanza incidono negativamente sulla psiche e sul fisico degli studenti privati di un’ esperienza formativa come la vita in classe ricordando che l’OMS ha definito la salute come “benessere psico-fisico dei bambini/ragazzi e delle loro famiglie” e non solo come mera assenza di malattia. Addamiano e Stella ricordano anche le manifestazioni del fine settimana in 23 città italiane. “E sono in procinto di essere replicate nei giorni a venire per chiedere al Governo centrale sia la fine della cosiddetta didattica a distanza” puntualizzano i consiglieri. Eppure secondo la ricerca condotta dallo IEO di Milano la scuola è e resta uno dei luoghi più sicuri rispetto alla possibilità di contagio: tra ottobre e novembre del 2020, nel corso della seconda ondata epidemica, infatti, il tasso di positività delle allieve e degli allievi è risultato inferiore all’1% rispetto al numero complessivo di tamponi effettuati su di loro e, con particolare riferimento al Veneto, alla data del 4 marzo c.a., su 95.068 insegnanti e personale amministrativo sono risultati positivi circa 200 soggetti e sui circa 598.000 studenti solo 968 hanno manifestato i sintomi virali in questione. Auspicando la riapertura in sicurezza delle scuole di ogni ordine e grado (priorità assoluta per l’Italia) anche al fine di evitare la dispersione scolastica, Addamiano e Stella (foto sopra bellunopress.it) concludono: “La didattica digitale, pur utile nella prima fase emergenziale della pandemia, non può in alcun modo sostituire l’insegnamento tradizionale e, anzi, essa ha avuto come effetti collaterali pregiudizievoli quelli di aumentare i disturbi alimentari, di disincentivare la pratica sportiva tra i ragazzi e di acuire il malessere psicologico manifestatosi nelle pericolose forme dell’ansia, del disturbo del sonno, dell’apatia, della demotivazione, delle fobie, della solitudine, della depressione e delle dipendenza dal pc e/o da internet“