CADORE-AGORDO Come previsto l’Associazione tutela salute del cittadino e salvaguardia strutture ospedaliere Pieve di Cadore-Agordo non ha perso tempo ma ribatte alle precisazioni dell’assessore Manuela Lanzarin. Lo fa con una lettera aperta che riportiamo integralmente.
Signora Assessore, in risposta alle Sue affermazioni la prima cosa che Le chiediamo è di venire quassù a confrontarci sui tagli che avete fatto ai nostri ospedali e che sono scritti nelle schede ospedaliere che avete approvato col piano socio sanitario nel 2012 e confermati nel 2018, in tal modo avremo la possibilità di dimostrare che ciò che abbiamo scritto nei nostri manifesti, purtroppo, è una realtà concreta. Dal 2012, mese di gennaio, anno in cui siamo scesi dalle nostre terre a Venezia( eravamo un migliaio) abbiamo continuato a batterci per avere i servizi essenziali(LEA) nei nostri ospedali di Pieve di Cadore e di Agordo. Precisiamo che noi abbiamo sempre cercato con voi il dialogo senza avere risposta. Molti dei nostri territori non rispettano la Golden Hour e per questo ci battiamo! Recentemente abbiamo anche chiesto ufficialmente un incontro al Presidente Zaia, non abbiamo ricevuto alcun riscontro. Siamo stanchi di sentire slogan. Vogliamo fatti concreti. Per tale motivo le nostre rimostranze non si qualificano in alcun modo come campagna elettorale, come Lei sostiene, ma esprimono problematiche datate e mai volutamente risolte! Chiediamo un confronto aperto anche con il Presidente Zaia, non siamo cittadini di serie B!: I nostri comuni stanno morendo e una delle ragioni principali è il taglio dei servizi essenziali che impediscono la sicurezza sanitaria agli abitanti. Nel 2050 Signora assessore, lo dice l’ISTAT ,molti nostri comuni non esisteranno più grazie alla vostra politica fatta di tagli!Vediamo se venite quassù a confrontarvi, noi siamo pronti.
DAL CORRIERE DELLE ALPI GIANNI SANTOMASO
IERI NEI NOTIZIARI DI RADIO PIU
A POCHE SETTIMANE DALLE ELEZIONI SI FA SENTIRE L’ASSESSORE ALLA SANITA’ SECONDO LA QUALE I PROBLEMI SANITARI NELL’AGORDINO SONO BUGIE
AGORDO Chi vive sul territorio, chi ha combattuto per il proprio ospedale, non gradirà l’alzata di scudi dell’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin alla quale non sono piaciute le critiche dei comitati sull’andamento degli ospedali tra Cadore e Agordino arrivando al punto di definire “bugiardi” coloro che sollevano perplessità e problemi. Chi vive sul territorio sa però che negli ultimi anni gli ospedali periferici sono cambiati, come sono cambiate le figure professionali al loro interno, inoltre chi vive sul territorio conosce la storia, ad esempio come i Comuni si siano “auto tassati” mettendo sul piatto 2,5 milioni di euro dei fondi di confine per il Pronto Soccorso a fronte di un contributo regionale tramite la Ulss1 pari a 500 mila euro. Chi conosce la storia sa anche che negli ultimi anni ci sono stati dei parti in ambulanza perché l’ospedale di Belluno o di Feltre è a chilometri di distanza sia dal Comelico che da Livinallongo del Col di Lana, ma è solo un esempio. Anche se l’assessore nel suo intervento assicura: “Nel caso si presenti all’ospedale di Pieve una donna in travaglio iniziale viene predisposto il trasferimento a Belluno in sicurezza”. Un altro esempio il laboratorio analisi di Agordo per il quale ha combattuto il gruppo di sindaci in seno all’Unione Montana sceso a Venezia e Padova per contrattare (sempre per i fondi di confini) e uscito sconfitto con le richieste inascoltate. Anche in questo caso l’assessore ha la risposta e la ricetta cotta a puntino “Anche qui – dice – lo sviluppo tecnologico fa si che le analisi in urgenza siano sempre garantite” Dice bene l’assessore che l’elicottero non è ovviamente l’unico mezzo a disposizione della Centrale Operativa Suem che può contare su diverse soluzioni logistiche per rispondere in modo rapido alle richieste di soccorso tra cui una flotta di ambulanze e mezzi 4×4 costantemente rinnovate e ulteriormente potenziate anche grazie ai fondi stanziati post Vaia, ma l’assessore dimentica e soprattutto non spezza alcuna lancia per un altro esercito, quello dei silenziosi volontari delle ambulanze la cui importanza la si scoprirà probabilmente quando non ci saranno più perché visto i tempi che corrono la vocazione al volontariato si sta esaurendo e problemi per coprire i turni sono ormai quotidiani. Nel lungo intervento della Lanzarin molti i riferimenti all’ospedale del Cadore… molto meno per il nosocomio di Agordo. (mm)
L’ASSESSORE RESPINGE POLEMICHE SU SANITA’ IN AGORDINO E CADORE
“Volantini come quello fatto circolare dall’Associazione tutela salute cittadini e strutture ospedaliere del Cadore-Agordino, lungi dall’onorare la verità, sembrano rappresentare l’esordio della stagione elettorale del tanto peggio tanto meglio, infarcita di errori, imprecisioni, scarsa conoscenza della realtà, a volte di bugie vere e proprie”. Con queste parole, l’Assessore alla Sanità della Regione Veneto commenta le polemiche accese da un volantino che critica duramente l’organizzazione sanitaria dell’area. “A tutela del diritto a conoscere la verità da parte della gente – aggiunge l’Assessore – ecco una serie di precisazioni tecniche punto per punto, ampiamente verificabili da chiunque non voglia fermarsi alle grida, ma conoscere la realtà”.
Posti letto Le schede ospedaliere vigenti prevedono per l’Ospedale di Pieve di Cadore 4 primari e 79 posti letto, con una differenza di soli 4 letti rispetto al 2013. Ciò in presenza di un tetto massimo imposto a livello nazionale di 3,7 posti per mille abitanti, di cui lo 0,7 dedicati alla riabilitazione. Il semplice conteggio dei posti letto, tuttavia, è una visione superata della sanità. Nella visione attuale, sostenuta da un’ampia letteratura a livello internazionale oltre che sperimentata nei fatti durante l’emergenza COVID, l’ospedale è sempre più luogo di cura per acuti, con limitazione al minimo la degenza proprio per la sicurezza e il benessere del paziente stesso, in particolare per l’anziano. Pediatria – L’attività di Pediatria è garantita a livello ambulatoriale ed integra l’attività dei pediatri di libera scelta del territorio. E’ in programma, peraltro, il potenziamento degli ambulatori pediatrici con ulteriori due giornate di presenza del pediatra ospedaliero in vista delle dimissioni di una pediatra territoriale. Cardiologia – L’attività di Cardiologia è garantita dal 2010 a livello ambulatoriale dalle 8 alle 17 ed è integrata con l’attività dell’HUB con una proficua rotazione degli specialisti.Chirurgia – All’ospedale di Pieve di Cadore è garantita l’attività chirurgica elettiva multidisciplinare in regime di weeksurgery/ day surgery/ambulatoriale. Laboratorio Analisi – I laboratori analisi aziendali sono tutti i rete, come in gran parte del Veneto. Radiologia – L’attività di Radiologia è garantita grazie alla teleradiologia da ormai 10 anni. Gli esami diagnostici, eseguiti sul posto dal tecnico di radiologia, sono refertati in remoto senza nessun disagio per il cittadino. Il Punto nascite di Pieve, mantenuto dalla Regione Veneto in deroga. Elisoccorso l’appalto del servizio e il conseguente avvio del volo notturno sono bloccati per il ricorso al TAR di uno dei partecipanti alla procedura di gara indetta da Azienda Zero.
“La specificità della montagna, che ha indubbiamente necessità diverse rispetto ad altre zone – conclude l’Assessore – trova risposta in progetti innovativi e organizzazioni flessibili, promuovendo sperimentazioni come in altri paesi dell’arco alpino, in una più complessiva visione di sviluppo territoriale montano e di sostenibilità. La soluzione non sono certo 4 posti letto in più o l’attivazione di una reperibilità poco efficiente e anche poco sicura visto il bassissimo numero di richieste di intervento a cui dovrebbe rispondere”.