di RENATO BONA
BELLUNO Parrà strano ma non si riesce a reperire un’immagine di Ottorino Bressan, nato ad Agordo nel 1893, medaglia d’oro (e non solo) al valor militare per fatti dei quali è stato protagonista nella guerra di Spagna . Lo conferma il pregevole “Le medaglie d’oro bellunesi al valor militare” edito nel 1993 dalla Tipografia Tiziano di Pieve di Cadore e del quale è autore lo storico Emanuele D’Andrea: “Ogni tentativo di avere una sua foto è risultato vano… ”). Questa la motivazione del conferimento della massima onorificenza al “Senior Mvsn del secondo reggimento fanteria Littorio”: “Comandante del battaglione CC.NN. ‘Inflessibile’ scriveva una delle più belle pagine di gloria nella battaglia della Catalogna. Chiamato a costituire una testa di ponte, dopo accanito combattimento raggiungeva l’obiettivo alla testa del suo reparto. Quivi respingeva reiterati contrattacchi sferrati dal nemico in due giorni di lotta furibonda. Successivamente, avuto ordine di allargare l’occupazione, riprendeva decisamente l’offensiva e, mentre avanzava tra i primi, cadeva mortalmente ferito. I suoi legionari, quale estremo omaggio al loro intrepido comandante, vollero rendergli l’onore delle armi e dell’appello fascista, mentre ancora infuriava la battaglia, Catalogna-Cogul 26, 27, 28 dicembre 1938”. I fatti – precisa D’Andrea nel suo libro – avvennero a sud-est di Lerida. Il 21 dicembre, Franco scatenò un’offensiva in direzione della strada che porta da Lerida a Taragona. Il 26 venne contrattaccato dalle Forze internazionali del V Corpo del generale Lisier. I Legionari arrivarono presso Casteldans, mentre nei cieli si combattevano gli aerei avversari, con attacchi alle forze di terra. A Seros, Bressan ricevette l’ordine di aprire un varco per far affluire verso il nemico il grosso delle truppe. Riuscì nell’intento insieme ai suoi uomini attaccando ed aprendo un passaggio di appena 700 metri, attraverso il quale le truppe fasciste raggiunsero il Rio Segre e, dopo un settimana di battaglia, conquistarono la Catalogna”. C’è da aggiungere che Ottorino Bressan, volontario nel secondo reggimento bersaglieri partecipò alle operazioni di guerra per la conquista della Libia (1912-1913). Rimpatriato nel giugno 1916 e nominato aspirante ufficiale, fu inviato sul fronte nazionale con la 509. Compagnia mitraglieri. Promosso sottotenente di fanteria, dal 1. gennaio 1917 frequentò un corso di pilota d’aeroplano. Tenente dal 1. ottobre 1917 rientrò in fanteria, al 9. Reparto mitraglieri nel settembre 1918. Inviato nuovamente in Africa nel gennaio 1919, sbarcò a Massaua nel febbraio successivo, assegnato al V battaglione eritreo. Richiamato col grado di capitano e messo a disposizione del Comando generale di Milizia, fu successivamente inviato in missione il 30 giugno 1938. Gli venne conferita la croce di guerra per le azioni sull’Amba Aradan (1936). Aveva perduto il fratello Domenico nella prima guerra; l’altro, Antonio, morirà in Grecia nel secondo conflitto. La famiglia all’inizio del secolo si era trasferita in provincia di Perugia.
NELLE FOTO (Libera enciclopedia Wikipedia): la medaglia d’oro al valor militare; offensiva italiana nella guerra di Spagna; colonna di italiani alla conquista della Catalogna.