di Renato Bona
Cinquanta volte grazie all’amico monsignor Giorgio Lise cui va sincera riconoscenza per aver messo insieme, copertina compresa, altrettante pagine del libro, piccolo (12×20) nel formato ma grande nei contenuti, intitolato “Beato Giovanni Paolo I. La speranza che nasce dall’umiltà”. La pubblicazione non è di oggi, ma diviene attualissima a pochi giorni dallo storico evento del 4 settembre quando in Vaticano ci sarà la solenne cerimonia presieduta da Papa Francesco, per la beatificazione del “Papa bellunese del sorriso”, Albino Luciani, asceso al soglio di Pietro col nome di Giovanni Paolo I. E grazie pure ad un altro sacerdote, il parroco di San Giovanni Bosco di Belluno, don Claudio Zamparin, il quale proprio in vista della beatificazione, ha messo a disposizione dei fedeli, in chiesa, gratuitamente, una bella serie di santini, riviste e libri dedicati al secondo pontefice bellunese della storia dopo Gregorio XVI, “perché ciascuno possa farne dono a parenti e-o amici”. E fra il materiale andato praticamente esaurito, c’era anche la pubblicazione curata (Elledici editrice Velar, Stamperia di Gorle di Bergamo) da Giorgio Lise nel settembre 2008 (altre edizioni nel 2010, nel 2028 e 2022, prima ristampa nel 2015) che nella copertina di Augusto Maraffa propone in primo piano Papa Luciani sorridente e benedicente e, sullo sfondo, la Basilica di San Pietro. E questi i capitoli: “Cronologia”, “Gli inizi”, “Don Albino sacerdote”, “Vescovo di Vittorio Veneto (1958-1969)”, Patriarca di Venezia (1969-1978”), “Sommo Pontefice: ‘Mi chiamerò Giovanni Paolo…’”, “Albino Luciani ‘Beato’”, “Conclusione”. Partiamo proprio da quest’ultimo dove l’autore, alla fine della “passeggiata” effettuata tra i sentieri di vita percorsi da Luciani, esprime la convinzione che il segreto della sua spiritualità “stia nell’umiltà messa a fondamento di tutto l’edificio spirituale, secondo l’insegnamento della Parola di Dio, secondo lo stile del Figlio di Dio”. Ancora monsignor Lise: “Così si spiegano tante manifestazioni tipiche di Papa Luciani: la semplicità del comportamento, il fastidio per la retorica, per ogni tipo di falsità, come per i discorsi incomprensibili… umiltà era il fondamento su cui s’innalzavano, robuste e vive, tutte le altre virtù: dalla fede alla carità, dalla speranza alla prudenza, dalla povertà personale al senso della giustizia”. E conclude: “Questo è il tesoro prezioso che ci ha trasmesso Giovanni Paolo I. Lo abbiamo in mano, la Provvidenza ce lo ha consegnato: il Signore ci renda forti di fronte alla tentazione di sotterrarlo per pigrizia o per paura, e ci aiuti – anche per intercessione di Papa Luciani e sul suo esempio – a renderlo fruttuoso per noi stessi e per gli uomini del nostro tempo”. Ed ora un salto indietro nel tempo per ricordare che Albino Luciani era nato a Forno di Canale (ora Canale d’Agordo) provincia di Belluno il 17 ottobre 1912, Nel 1923 entrò nel Seminario Minore di Feltre e cinque anni dopo in quello Maggiore di Belluno. Del 7 luglio 1935 l’ordinazione sacerdotale e quindi il ministero come cappellano nella parrocchia del paese natale e poi ad Agordo. Nel 1937 è vicerettore del Seminario di Belluno ed il 27 febbraio 1947 si laurea in teologia alla Pontificia Università Gregoriana; nel 1954 la nomina a Vicario generale della Diocesi bellunese e nel 1958 quella a vescovo di Vittorio Veneto; nel 1969 diviene Patriarca di Venezia. Nell’agosto del 1978, alla morte di Paolo VI, Luciani, divenuto nel frattempo cardinale patriarca di Venezia “giunge a Roma, celebra la messa nella chiesa di San Marco ed invita i fedeli a pregare per il futuro Papa. Il 26 dello stesso mese, dopo un solo giorno di conclave, dalla loggia di San Pietro il cardinale Felici scandisce con tono solenne: “Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Luciani”: Viene eletto Papa, prendendo per la prima volta nella storia ecclesiale un doppio nome: Giovanni Paolo. Il 28 settembre muore improvvisamente dopo 33 giorni di pontificato. Il prossimo 4 settembre 2022 la solenne beatificazione da Papa Francesco. Giorgio Lise che, in qualità di postulatore diocesano nella causa, ha seguito passo passo l’iter della beatificazione, ha avuto modo di toccare con mano, nelle lettere che a decine arrivavano al Centro “Papa Luciani” di Col Cumano di Santa Giustina (Belluno) “quanto la figura e la memoria di Luciani siano vive nel mondo; e quante grazie, soprattutto spirituali per sua intercessione raggiungano le persone più diverse per età e condizione;” e aggiunge: “Se posso però dire una mia impressione, il nostro ‘don Albino’ è specializzato per venire incontro alle mamme in difficoltà e ai bambini; e questo, conoscendolo un po’, sinceramente non mi meraviglia!” Dunque: “La beatificazione del nostro ‘Don Albino’, non è tanto e solo un onore per noi, piuttosto è un impegno: sappiamo infatti che la Chiesa non ci presenta dei santi semplicemente perché diventino il nostro modello, ma in realtà perché essa desidera – attraverso le figure dei santi, la loro vita, le loro opere, la testimonianza cristiana – presentarci Colui al quale essi si sono configurati: Gesù stesso”. Concludiamo la lettura del libro di Giorgio Lise tornando brevemente all’anno 2002 quando il vescovo monsignor Vincenzo Savio a Canale d’Agordo, durante la solenne concelebrazione del 26 agosto, commemorativa dell’elezione di Papa Luciani, comunica ufficialmente che “viene aperta in diocesi l’indagine conoscitiva sulla fama di santità di Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I. E così il 23 novembre 2003 inizia con una solenne celebrazione in cattedrale a Belluno il processo di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio, Giovanni Paolo I, presente il Prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, card. José Saraiva Martins”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Beato Giovanni Paolo I – La speranza che nasce dall’umiltà”): la copertina della pubblicazione: Papa Luciani sorridente; ingresso in seminario a Belluno per Albino Luciani (secondo da sinistra in prima fila); foto-ricordo in occasione della prima messa di “don Albino” a Canale d’Agordo l’8 luglio 1935; vice rettore del Seminario Gregoriano di Belluno (ultimo seduto a destra), al centro il vescovo Cattarossi che lo aveva ordinato sacerdote; vicario generale della Diocesi di Belluno, partecipa all’inaugurazione della scuola elementare di Borgo Pra il 22 settembre 1958; basilica di San Pietro in Vaticano, 27 dicembre 1958: Papas Giovanni XXIII consacra Vescovo mons. Luciani (il quinto da sinistra); cittadinanza onoraria di Vittorio Veneto conferita al Vescovo bellunese; il cardinale Luciani riceve la berretta cardinalizia da Papa Paolo VI; il neo eletto Pontefice; primi incontri subito dopo l’elezione; la foto ufficiale del nuovo Papa; Giovanni Paolo I con il cardinale Villot, segretario di Stato; caratteristica di Papa Luciani era chiamare a sé i bambini “per aiutare il Papa”; il segretario di Luciani, mons. John Magee in preghiera accanto alla salma del Pontefice nella Sala Clementina; l’autore del libro, monsignor Giorgio Lise.
******