Nelle vallate delle Dolomiti Bellunesi
BELLUNO Siamo tutti convinti che dobbiamo promuovere con ogni forma possibile il rilancio del turismo nella nostra provincia e di dover fare ripartire con il piede giusto tale comparto economico essenziale e strategico per la nostra sopravvivenza accanto a quello manifatturiero. L’emergenza sanitaria lo ha messo in ginocchio, così siamo tutti impegnati a farlo rialzare e riprendere il cammino. Ma in quale modo? Con quali sinergie? In sede locale sono in atto varie azioni per rilanciare il turismo e dare ossigeno alle aziende che vi operano, altrettanto si fa nell’intero quadrante nazionale, ma ci sia concesso qualche dubbio circa le sinergie e le comunioni di intenti dove riscontriamo a malincuore delle lacune che danneggiano soprattutto le Dolomiti Bellunesi e l’economia dei territori dove sorgono le “più belle montagne del mondo”. Capita infatti di trovarsi di fronte a qualche inserto speciale della grande stampa nazionale nel quale, ad esempio, si parla di “Estate italiana, vacanze più sicure” come è accaduto nel n. 26 di “Oggi”, che si presenta dal lontano 1939 come il “Settimanale delle famiglie italiane” e gode di ampia ed accertata diffusione. Nel numero in edicola in questi giorni compare un inserto di 24 pagine – il giornale ne ha 150 in totale – nel quale si offrono “idee per viaggi in libertà, tra natura, divertimento e relax per tutta la famiglia”. Scorrendo queste pagine, tralasciando pure mare e laghi, si scopre che la maggiore attenzione è riservata alla montagna, il che non può che farci piacere. Appaiono informazioni e immagini di Franciacorta, Val Sabbia, Trekking sugli Appennini, le Valli d’Adige, Fassa, Badia, Ega, Bressanone, Sappada (sic!) ed il Tarvisano, ed ancora le valli Vigezzo e Camonica e Valtellina. Insomma, constatando una preponderanza dei luoghi dell’arco alpino orientale, a proposito di Dolomiti ci aspettavamo di trovarvi anche il Bellunese. Sembrava cosa scontata, ma la beffa vuole che alle pagine 74 e 75 compaia una grande foto di una famiglia “In cima al mondo” e corredata dalla didascalia “Panorami mozzafiato. Tra i luoghi simbolo delle Alpi , le Tre Cime di Lavaredo in Alto Adige, Patrimonio dell’Umanità Unesco”. Di conseguenza le famiglie italiane saranno indotte a fare rotta solo verso il versante occidentale delle Dolomiti, ma nel contempo ignorando Comelico, Cadore, Zoldo, Agordino e via dicendo, dove esistono “panorami mozzafiato” che si chiamano Marmolada, Civetta, Cristallo, Popèra, Agnèr, Pelmo e tante altre nostre meravigliose montagne. Ancora una volta del Bellunese non si fa menzione alcuna e non importa se comprende nel suo territorio ben il 46% delle Dolomiti! D’accordo, se gli inserti promozionali sono a pagamento – infatti nelle pagine citate vi sono parecchie pubblicità -, allora è lecita la domanda: «La medesima opportunità dei colleghi trentini e altoatesini era stata data anche agli operatori bellunesi?». Se sì, era così proibitiva da scoraggiarli? Se no, è grave e testimonia che la geografia è solo un optional e non solo nelle aule scolastiche! Il tempo di smaltire la rabbia, aumentata magari dal non ricevere risposte in merito, poi state certi che l’appuntamento, purtroppo, sarà alla prossima beffa per il Bellunese. Si tratta solo di prendere atto di chi la attuerà ed in quale modo, ma noi non ci stancheremo mai di elevare la nostra indignata protesta. Per quanto possa valere, ahimè!