di RENATO BONA
Centoventi pagine, comprese quelle dedicate ad una serie di splendide immagini, a cura dell’Azienda di promozione turistica del Feltrino (all’epoca guidata dal commissario straordinario Mauro Miuzzi, direttore Ennio Soccal), costituiscono un vecchio (anche se, ad onor del vero, mancano indicazioni sulla data di stampa…) prezioso volume col titolo “Feltre e il Feltrino” con testi di Sergio Claut e Gigi Bertoldin, grafica dello studio Scottini, foto dello stesso Scottini e di: Frescura, Dalla Corte, Resegatti, Fuss, Nicolao, Claut, Merli, Bortolot, Facchinato, Passarella, Perco, Zandonella, Doglioni, Callegaro, Vaccari, Bertoldin, Quick Time; fotolito Artistudio, stampa Panfilo Castaldi di Feltre. L’interessante pubblicazione-guida si apre con il capitolo: “Feltre. La storia” al quale fanno seguito: “La città dipinta ed i suoi artisti”, “Feltre città”, “Feltre dintorni”, “Comuni del feltrino (Alano di Piave, Arsiè, Cesiomaggiore, Fonzaso, Lamon, Pedavena, Quero, San Gregorio nelle Alpi, Santa Giustina, Seren del Grappa, Sovramonte, Vas)”.La parte del leone la fa, ovviamente, Feltre. Ma noi nell’occasione ci occupiamo, in rigoroso ordine alfabetico, delle realtà di Alano di Piave e di Arsiè. ALANO DI PIAVE. Superato il Ponte Tegorzo, scendendo da Feltre e volgendo a destra si approda al ponte vecchio, non attraversabile e dunque si deve proseguire diritti e risalendo il pendio vallivo della conca si giunge ad Alano di Piave caratterizzato, fra l’altro, dai “profili prealpini di monti facenti parte del massiccio del Grappa: a sud la dorsale Tomba (869 metri)-Palon (1300) ; ad est le cime del Casonet (1614), del Col dell’Orso (1670) e del Valderoa (1477), a nord, oltre la valle di Schievenin, i monti Peurna (1383) e Santo (1538). Su queste cime prossime al Grappa e nella stessa conca alanese si svolsero furiosi combattimenti durante la guerra 1915-18 che segnarono i monti non meno dei sottostanti abitati che subirono danni gravissimi”. L’illustrazione della realtà alanese prosegue: “Nella chiesa parrocchiale di Alano si conservano alcuni dipinti del Tizianello, del Pittoni e qualche scultura del Marchiori, superstite alle devastazioni belliche. Presso Alano nacque Egidio Forcellini (1688-1768) latinista, autore di un Lessico della lingua latina: in capo al ponte vecchio sopra il Tegorzo lo ricorda un obelisco con iscrizioni”. Viene quindi specificato che “Due sono le frazioni, entrambe vicine al capoluogo: Colmirano e Campo, sulle opposte sponde del torrente Calcinio. Numerose possibilità di escursioni risalendo le pendici verso i monti Spinoncia (1296) e Primion (12026) e quindi in collegamento con la fitta rete di mulattiere e sentieri militari, in direzione del monte Grappa”. Infine: “Da Alano una rotabile risale il torrente Ornic e poi continua sul versante opposto in cresta al monte Tomba: da qui si può scendere verso Campo…”. ARSIE’. In apertura si può leggere. “Insediamento di notevole importanza storica sul tragitto commerciale, e militare un tempo, tra l’area feltrina e la confinante Valsugana, attraverso la quale consente il contatto con la pianura veneta verso sud, con il Trentino ed il Tirolo verso nord. Questo delicato ruolo che nei secoli passati collocava Arsiè proprio ai confini tra la Repubblica di Venezia e l’Impero, provocò un costante coinvolgimento in tutte le vicende storiche e belliche delle quali rimangono ancora tracce evidenti nelle grandiose fortificazioni che segnano questo territorio”. Arsiè sorge a nord di una conca con la parte meridionale occupata dal grande bacino idroelettrico del Cismon, le cui acque sono bloccate da una diga nella stretta Rocca-Incino; a nord insiste la dorsale Col Perer-Cima Campo proveniente dal Massiccio della Cima d’Asta attraverso la sella di Celado; infine a sud il monte Cismon, propaggine del Grappa. Ed eccoci alla chiesa parrocchiale arsedese, edificata al centro del paese sulla preesistente paleocristiana dove si sono ritrovati, oltre a sculture ed altri reperti, dipinti di Francesco Bassano, Alessandro Maganza, Giambattista Volpato. Non mancano, testimonianze della dominazione veneziana: belle case padronali e rustici ancora in discreto stato. Ancora l’appassionata descrizione della guida a spiegare che verso nord, attraverso Mellame, nella cui chiesa vi sono opere di Marescalchi, Terilli, Cignaroli, un prezioso tabernacolo lombardesco del tardo ‘400, e l’altra frazione, Rivai, la strada raggiunge Col Perer a quota 1020 dove si può praticare lo sci da discesa e da fondo; dalle praterie della sella di Col Perer “la vista spazia sulle Vette Feltrine, sugli altipiani di Lamon e Sovramonte e, più lontano, sulle Pale di San Martino di Castrozza e Passo Rolle”. Ancora: “Estesi Pascoli e scure abetaie fiancheggiano la strada fino a Cima Campo dove l’imponente struttura militare del Forte Leone, ciclopico fortilizio della guerra 1915-1918 costituisce una meta di sicuro interesse, ancora in gran parte visitabile nelle sue strutture difensive interne”. A questo punto si può scendere verso Castel Tesino e raggiungere la Valsugana, oppure puntare su Lamon mentre un altro tracciato porta a costeggiare il lago artificiale da Rocca ad Incino e, attraverso una forra selvaggia, in Valsugana a Cismon”. Da ammirare i “solivi” sulle ghiaie dei pendii di Fastro dove i “gruppi di case a schiera la cui rustica architettura ancora ben conservata testimonia l’amore e la saggezza per abitazioni ormai sovente spazzate via da moderne ed anonime costruzioni: l’uso accorto di materiali semplici e poveri quali pietra, legno, intonaci a calce ha ottenuto risultati di estrema pulizia e razionalità”. Poco oltre Fastro la strada a serpentina scende attraversando le fortificazioni della “Scala”. “Altro maniero, questo, però d’epoca, antichissima, baluardo della repubblica veneta verso le terre dell’impero, spesso perduto e riconquistato”. Conclude affermando che: “ Da Arsiè il nuovo tracciato della strada statale attraversa la piana erbosa digradante verso il lago ed attraverso una lunga galleria scende ad incontrare la statale della Valsugana a sud di Primolano, evitando in tal modo il più lento percorso Arsiè-Fastro “Scala” di Primolano.
NELLE FOTO (riproduzioni da “Feltre e il Feltrino”): la copertina della pubblicazione; “cartolina” di Alano di Piave; la conca alanese; affresco nella cappella di San Benedetto a Fener; una tipica fontana; scorci delle frazioni Colmirano e Campo; veduta di Arsiè col suo lago; obiettivo puntato sulla frazione Rocca; i tipici “solivi” di Fastro; rustici ancora ben conservati; sul Col Perer si pratica lo sci.