BELLUNO Nuove predazioni da parte del lupo anche nel comprensorio Nevegal-Ronce-Valmorel, e l’associazione Belluno Alpina chiede segnali concreti alla politica. “Continuiamo a sentir dire che bisogna salvare la montagna e sostenere i suoi abitanti e le sue imprese: si cominci aiutandoli ad affrontare il tema delle prefazioni da parte dei predatori, il lupo in particolare”, denuncia il presidente Gimmy Dal Farra. “Bisogna raccogliere le richieste di chi con sacrificio lavora per la cura e la manutenzione del territorio, impresa o hobbista che sia: se si vogliono difendere gli animali, bisogna tutelarli tutti, anche quelli che restano vittime delle predazioni e che soprattutto per gli hobbisti non sono solo numeri da reddito, ma animali d’affezione e da compagnia. Una decina di giorni fa, nell’azienda agricola di Monia Scariot a Madeago il lupo ha attaccato e ucciso un asino, un animale amatissimo dai proprietari e dai loro bambini: negli anni scorsi, quell’asino aveva pascolato a Ronce, dove Scariot ha un terreno, per poi essere spostato sempre a Ronce in una zona più vicino alle abitazioni, ed era già scampato alle predazioni di altri esemplari che hanno portato alla scelta obbligata di riportarlo in azienda e abbandonare Ronce, ma evidentemente non è bastato per sfuggire al lupo. Gli attacchi ormai arrivano anche vicino ai paesi, ma dal mondo politico arriva ancora troppo silenzio. Nel nostro territorio, il lupo da tempo sta portando più danni che benefici, ma non si è mosso nulla. È tempo, anzi è già passato, che si dia risposte concrete, con azioni tangibili e non palliativi, per fermare o almeno arginare il fenomeno”.
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