di RENATO BONA
BELLUNO Sarà il vescovo emerito di Belluno-Feltre, monsignor Giuseppe Andrich, a presiedere domenica 24 alle 11 la solenne concelebrazione (con i parroci che si sono succeduti negli anni, e presenti alcune suore della comunità Figlie di Maria ausiliatrice che per lustri hanno operato nella scuola materna) per il settantesimo anniversario dell’erezione della Parrocchia San Giovanni Bosco. Precederà, venerdì 22 alle 20,30 una conferenza nella parrocchiale. L’annuncio è stato dato dal parroco don Claudio Zamperin che era succeduto ufficialmente il 13 settembre dello scorso anno a don Guido Novella, chiamato dai superiori salesiani all’impegnativo compito di guidare la parrocchia del Sacro Cuore, a due passi dalla stazione Termini di Roma. In un libretto ciclostilato del giugno 1966 intitolato “Consacrazione” si legge: “24 ottobre 1951: con decreto vescovile, in data odierna mons. Gioacchino Muccin crea la nuova giurisdizione della Parrocchia di San Giovanni Bosco affidandola in perpetuo ai Salesiani di Don Bosco”. Ancora: fin dal settembre 1945, l’allora vescovo di Belluno monsignor Girolamo Bortignon aveva chiamato i Figli di Don Bosco alla cura spirituale di Borgo Pra (che allora contava poco più di mille anime) elevando la chiesa a Rettoria indipendente. E quindi: “La chiesetta di San Giuseppe dal 1951 al Natale 1964, divenne chiesa parrocchiale. Vi si celebravano una messa feriale e due festive “per dare comodità alla buona popolazione del Borgo, sempre tanto affezionata alla sua chiesetta”. Viene poi ricordato che: “La popolazione in pochi anni crebbe notevolmente e dalle 550 famiglie circa del 1951 si passò alle 1300 nel 1964, con previsioni di ulteriore rapido incremento edilizio che resero necessaria la costruzione della nuova chiesa”. E così, il 24 maggio 1962, aveva inizio il triduo in preparazione alla benedizione e posa della prima pietra della nuova chiesa, cui fede seguito alle 20,15 la solenne processione di Maria Ausiliatrice. Il 27 maggio dello stesso anno, nell’area adiacente all’Istituto Agosti, dalle 18 “ebbe luogo la cerimonia della benedizione e posa della prima pietra della chiesa e degli edifici delle opere cattoliche dedicate a Don Bosco. Col vescovo Muccin c’erano il Prefetto Caruso, il sindaco De Mas, il senatore Vecellio, l’on. Colleselli, il dott. Alborghetti presidente del Tribunale, i componenti del Comitato per l’erigenda chiesa ed altre autorità dell’intera provincia, e l’Ispettore salesiano don Antonio Toigo, cui “faceva corona la folla dei parrocchiani, gli allievi dell’istituto Agosti coi Superiori, i bambini e le fanciulle della prima Comunione vestiti di bianco e molta gente proveniente dalla città, che assiepava la strada antistante l’area della chiesa. Come da tradizione, fu compilata (autore il salesiano prof. G. Della Maestra) una pergamena che in elegante latino diceva: “Mentre la volta celeste risuona di cantici perché la celeste Gerusalemme è fondata su viva roccia, viene collocata la pietra angolare della chiesa parrocchiale di San Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù, sotto il quarto anno del pontificato di Giovanni XXIII che ha indetto il Concilio Ecumenico Vaticano secondo, mentre è presidente della Repubblica Antonio Segni, alla presenza dell’eccellentissimo vescovo diocesano Gioacchino Muccin, che imparte la benedizione e per il cui autorevole intervento la Parrocchia è stata giuridicamente eretta nel territorio dell’antica matrice di Santo Stefano e delle parrocchie vicine di Cusighe e Cavarzano, al quale venerato presule tanto benemerito verso la famiglia salesiana rende grazie l’Ispettore provinciale salesiano don Lodovico Zanella; sottoscrivono pure il prefetto di Belluno dott. Domenico Caruso, il sindaco Annibale De Mas, il questore dott. Carmelo Cannarella e il parroco don Edoardo Furlano. Quello che oggi 27 maggio mese mariano 1962, decimo della fondazione della Parrocchia, viene inaugurato, sia fausto e lieto per il futuro, affinché chiunque entrerà nella futura chiesa da costruirsi con mattoni, ma da edificarsi con pietre viventi, e domandi il possesso della pace, lieto e sereno li ottenga”. Alla fine della cerimonia tutti i bambini presenti liberavano dei palloncini multicolori. Concludiamo ricordando altre date significative della parrocchia salesiana sorta nella piazzetta intitolata San Giovanni Bosco, zona bellunese di Baldenich: il 27 ottobre 1957 ecco il nuovo istituto Agosti (sorto grazie alla generosa donazione della contessa Giuseppina Agosti; oggi l’istituto è guidato da don Alberto Maschio); la nuova parrocchiale viene completata dal successore di don Edoardo Furlano, don Giuseppe Ceriotti, e consacrata il 4 giugno 1966; l’8 dicembre 1972 solenne cerimonia per l’apertura della scuola materna con annesso oratorio femminile, affidata alle Figlie di Maria Ausiliatrice.
NELLE FOTO (Renato Bona e riproduzioni dal libretto “Consacrazione”): san Giovanni Bosco, patrono della gioventù; la parrocchiale di Don Bosco nella piazzetta omonima di Belluno; l’istituto salesiano “Agosti” attiguo alla chiesa; la vicina scuola per l’infanzia che pure porta il nome Don Bosco; la prima parrocchiale: la chiesetta di San Giuseppe a Borgo Pra; don Antonio Sperti che si impegnò direttamente con Giovanni Bosco per l’arrivo dei salesiani in terra bellunese per occuparsi dell’orfanatrofio che egli sveva avviato in città dopo la pestilenza del 1855; la grande benefattrice contessina Giuseppina Agosti che ha dato il nome all’Istituto salesiano; il primo parroco, l’indimenticato don Edoardo Furlano; l’attuale parroco don Claudio Zamperin; il vice parroco don Riccardo Michielan; il predecessore di Zamperin, don Guido Novella ora a Roma; il direttore dell’“Agosti” don Alberto Maschio; firma della pergamena-ricordo in occasione dell’avvio dei lavori per la chiesa; cerimonia con le autorità numerosissimi fedeli per la posa della prima pietra; il saluto ufficiale del vescovo monsignor Gioacchino M