di Iliana Comina
Ne ha uccisi più i film Disney che la natura…
Nei film funziona cosi…c’è un antefatto tragico e un salvataggio il più delle volte ad opera dell’uomo che non conosce l’animale che raccoglie ma grazie al suo “amore” lo salva. Esempio pessimo, che mette in pericolo ogni giorno la fauna selvatica per emulazione…
La realtà è drammaticamente diversa.
Questi 2 cuccioli di scoiattolo erano 3, prelevati non si sa bene dove e finiti in mano di una persona che pensava di “salvarli” dall’abbandono presunto, ritrovandosi poi in condizioni di non saperli gestire e rischiando di farli morire. E’ intervenuta (per fortuna questa volta) una persona che sa gestire queste emergenze a cui sono stati affidati i cuccioli che pian piano si sono ripresi e sono stati rilasciati in natura.
Gli animali selvatici sono fragilissimi, vivono in simbiosi con il loro ambiente, per cui l’intervento dell’uomo va sempre ponderato e soprattutto eseguito da chi conosce questi animali. Non basta un biberon e una scatola…vanno somministrati appositi alimenti (non certo il latte vaccino) a certe cadenze, vanno gestiti in un certo modo senza improvvisazione, e soprattutto serve un lungo lavoro di reinserimento in natura anch’esso svolto da persone esperte.
Ricordiamo inoltre che è reato detenere la fauna selvatica (LEGGE 11 febbraio 1992, n.157)
Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio), la disciplina è regolamentata dalla forestale e dalla polizia provinciale che di volta in volta affida gli animali che si ritengono recuperabili a persone esperte e solo per un preciso lasso di tempo. Gli animali vanno sempre reintrodotti in natura o custoditi in appositi centri.
La corsa al salvataggio.
Sempre più spesso sentiamo di storie di “salvataggi” che poi tali non sono…dopo le prime due foto sui social gli animali entrano in crisi e il più delle volte muoiono perchè non gestiti come si deve. Le persone credono di poterli aiutare, non rendendosi conto che questi cuccioli non sono abbandonati, semplicemente la madre non c’è perchè in cerca di cibo o in esplorazione, o nascosta proprio per la presenza dell’uomo, succede con scoiattoli, caprioli, lepri, uccelli, e molti altri.
La nutrizione dei selvatici non è semplice, il loro cibo è fornito dagli adulti della specie non certo da prodotti che possiamo trovare in un supermercato, il latte vaccino non è l’alimento adatto a tutti e per alcuni è addirittura mortale.
Come si fa? Si usa l’umiltà e l’intelligenza.
Quando si trova un animale selvatico in difficoltà non si tocca, si osserva bene, e si chiama la forestale o la polizia provinciale, un veterinario, si descrive l’animale e il luogo dove si trova, non si fa null’altro, si attendono istruzioni e il più delle volte ci si allontana.
Madre natura può essere crudele? Secondo il punto di vista umano si…ma in un ecosistema che funziona certe cose devono seguire il loro corso. Punto.
Raccogliere dei cuccioli che rimarranno in agonia dei giorni in mano umane è forse meno crudele?
I centri recupero della fauna (Cras)
I volontari di Belluno e buona parte delle persone che amano (e conoscono) la fauna chiedono a gran voce da anni che in provincia sia istituito un CRAS (centro recupero animali selvatici),
la provincia di Belluno è la più estesa per territorio silvestre del Veneto, ha il Parco naturale più grande del Veneto (Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi con 31.034 ha) eppure nn ha un CRAS, il più vicino si trova in provincia di Treviso, per cui il trasferimento di animali diventa difficoltoso e spesso le tempistiche di trasferimento ne provocano la morte.
Avere un Cras vorrebbe dire dare risposte ai cittadini e finalmente risolvere il problema dei selvatici incidentati sulle strade, lasciati agonizzanti perchè ad oggi da quel che risulta non si è risolto il problema dell’intervento veterinario su questi animali, e di certo non si può pensare che dei professionisti possano portare cervi e caprioli nei loro ambulatori adibiti alla cura dei piccoli animali…con che mezzi? In che spazi? Senza contare l’importanza culturale che avrebbe un centro di recupero fauna nell’educare adulti e bambini alla conoscenza, rispetto non solo degli animali ma dell’ambiente tutto.
RECUPERO DI UNA DONNOLA