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BELLUNO Un detenuto italiano. ma di origini magrebine, richiedendo un’uscita fuori orario, ha aggredito un agente nel carcere di Belluno. Dopo avergli gettato un succo in faccia e tentato calci, è stato trattenuto da colleghi e detenuti. Giovanni Vona, del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, elogia la prontezza dell’agente e dei colleghi, ma esprime preoccupazione per l’aumento della violenza carceraria. Quattro aggressioni in un mese a Belluno sollevano l’allarme, con richiesta di intervento urgente al Prefetto e all’Amministrazione Penitenziaria per garantire sicurezza e protezione al personale. Il sindacalista ricorda che, “in un mese, è questa la quarta aggressione che si conta a Belluno” e per questo si appella al Prefetto di Belluno Mario Savastano. “Confidiamo poter incontrare il Prefetto per stimolare un confronto più ampio sul tema, poiché l’aumento di episodi di violenza e di disagio che ogni giorno registriamo nelle carceri, a nostro avviso, è lo specchio di un problema di sicurezza pubblica che riguarda tutta la popolazione. Nelle carceri stiamo assistendo a una preoccupante escalation di violenza, a fronte della quale servono, da una parte, interventi di integrazione sociale. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, auspica che “anche l’Amministrazione Penitenziaria adotti con urgenza gli opportuni provvedimenti per restituire sicurezza e serenità lavorativa al personale di Polizia Penitenziaria che fa servizio a Belluno”, senza trascurare quella che è una richiesta storica del SAPPE: “dotare il personale del Corpo del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”