di RENATO BONA
BELLUNO “Giunta a conclusione la ricca e delicata fase del bando di concorso, i prossimi passi, in vista della realizzazione dell’adeguamento liturgico, prevedono una comunicazione più dettagliata del lavoro alla comunità diocesana, un confronto tra il gruppo di lavoro vincitore del concorso di idee e la Diocesi per la definizione del progetto e l’avvio dell’iter previsto con la Soprintendenza e con gli altri enti preposti per i necessari permessi”. Si conclude così l’ampio servizio che il sito diocesano “chiesabellunofeltre” ha dedicato alla scelta e proclamazione dei vincitori del concorso nazionale per interventi nella cattedrale-basilica. Richiamando, fra l’altro, quanto affermato dal vescovo mons. Renato Marangoni, e cioè: “Sono tre i punti che hanno incoraggiano l’impresa: anzitutto la maestosità rinascimentale rende la nostra cattedrale unica tra le tante ‘chiese, spesso piccole, di stile montano disseminate ovunque’, quasi chiamate a convergere in essa. In secondo luogo, l’introduzione nelle diocesi italiane della terza edizione del Messale romano (29 novembre 2020), occasione per un rilancio della riforma liturgica voluta dal Concilio. In terzo luogo la conclusione del ‘lungo percorso di canonizzazione di papa Giovanni Paolo I’, che sarà un momento forte per la vita diocesana. La coincidenza con il recente annuncio della prossima beatificazione pare quasi una sua benedizione: è bello ricordare che don Albino Luciani per oltre vent’anni fu al servizio di Dio in questa Cattedrale (1937-1958)”. La speciale giuria che era stata nominata dal presule il 28 settembre scorso si è riunita nella sede del Seminario gregoriano per decidere sul progetto migliore. Presenti, oltre a Marangoni in qualità di presidente, don Giacomo Mazzorana, rappresentante dell’Ufficio diocesano Beni culturali ecclesiastici ed Eedilizia di culto; mons. Attilio Zanderigo Jona, parroco della Cattedrale; don Alex Vascellari, rappresentante della Commissione regionale per la Liturgia; don Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio nazionale beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei; don Mario Castellano, direttore dell’Ufficio liturgico nazionale della stessa Conferenza episcopale italiana; l’architetto Carla Bartolozzi e la collega Laura Soravia, esperte per il tema a concorso; il dott. Cristiano Da Rin Bettina, esperto d’arte; l’avv. Massimo Galdi, nel ruolo di garante dell’anonimato. Il servizio di “chiesabellunofeltre” spiega quindi che c’è stata una valutazione delle tavole grafiche, dei video di presentazione, delle relazioni e della campionatura dei materiali dei cinque progetti selezionati (su trenta) nella precedente fase concorsuale. E quindi la giuria ha appunto scelto il progetto vincitore: quello del gruppo di lavoro coordinato dall’arch. Francesca Leto (iscritta all’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Vicenza) e formato anche dagli architetti Michele Battistella e Daniele Bertoldo, dal liturgista Gaetano Adolfo Comiati, dagli artisti Mauro Zocchetta e Caterina Gabelli e dal consulente Pietro Canton. Menzione per due progetti ritenuti qualitativamente meritevoli: quello del gruppo di lavoro coordinato dall’arch. Giorgia Colombo, il cui lavoro è stato ritenuto “meritevole per l’attenzione alla contestualizzazione urbana e alle relazioni spazio interno-spazio esterno, in particolare per la bussola e l’intera controfacciata”; fanno parte del gruppo gli architetti Giorgia Colombo, Andrea Tonazzini e Michele Grazzini, il liturgista Gianandrea Di Donna, gli artisti Gianlorenzo Gasperini e Olmo Francesco Gasperini. Menzione anche per il progetto coordinato dall’arch. Francesco Polci, “qualitativamente meritevole per lo studio nell’uso dei materiali dell’altare e della croce”; il gruppo è formato dagli architetti Francesco Polci e Antonio Salvini, dal liturgista Leonisio Masereka e dall’artista Girolamo Ciulla. Giunge così alla fase esecutiva un’iniziativa che aveva mosso i primi passi nel 2018, quando la Conferenza episcopale italiana promosse un “Bando nazionale per l’adeguamento liturgico delle Cattedrali di alcune Diocesi”: la cattedrale bellunese, appunto, e quelle di Acerenza, Asti, Cremona, Montepulciano-Chiusi-Pienza, Sessa Aurunca. Sul sito della Diocesi di Belluno-Feltre vi è quindi un richiamo a vari interventi che la cattedrale ha registrato: nei primi anni Novanta il vescovo Maffeo Ducoli promosse restauri conservativi delle facciate esterne e dell’interno; poco dopo il Duemila venne attuato un restauro conservativo su parte della copertura; nel 2016 infine si rese necessario un importante intervento statico sulla cupola, che comportò l’applicazione di tecnologie avanzate. Ma la sistemazione degli interni è sempre stata rimandata, con l’attuale situazione che risale al 1965, quando l’architetto Alpago Novello curò un adeguamento provvisorio. Resta da dire che nel documento preliminare alla progettazione è indicata per l’adeguamento liturgico della cattedrale di Belluno una stima dei costi (progettazione, direzione lavori, esecuzione e collocazione) del solo progetto liturgico che deve essere contenuta in un massimo di 400 mila Euro.
NELLE FOTO (sito “chiesabellunofeltre” e archivio Renato Bona): l’interno della cattedrale-basilica di Belluno; il gruppo di professionisti risultato vincitore del concorso per l’adeguamento liturgico; il vescovo di Belluno-Feltre e presidente della speciale giuria, monsignor Renato Marangoni; vista laterale del Duomo; altro scorcio dell’interno; il “concept progettuale”; una vecchia immagine del Duomo con il campanile di Juvara.