BELLUNO “Quello che riportano in questi giorni le cronache locali della città capoluogo ha tutto il sapore di uno stillicidio di opportunità perse, rinunce e mancanze su cui è necessario riflettere a fondo, ma soprattutto intervenire in tempi rapidi con un deciso cambio di passo”. Non usa mezzi termini il coordinatore provinciale di Forza Italia Dario Scopel nel commentare quanto sta accadendo nelle ultime settimane all’ombra del Serva, dove si assiste quasi quotidianamente ad un progressivo depauperamento dell’offerta a favore di residenti e visitatori. L’ultima “tegola” caduta proprio in queste ore su Palazzo Rosso arriva dalla Pallavolo Belluno maschile, che per voce del suo presidente, Sandro Da Rold, lamenta quasi incredula l’impossibilità di trovare in città una struttura sportiva adeguata e disponibile ad ospitare le proprie partite casalinghe dopo il passaggio in A3, con il rischio concreto di dover “emigrare” nel palazzetto di qualche comune contermine. Il coordinatore provinciale di Forza Italia guarda a questo punto decisamente avanti, ovvero alla scadenza amministrativa del prossimo anno. “Inutile adesso cercare di chiudere la stalla quando i buoi se ne sono oramai andati; siamo ad agosto e non c’è più tempo per recuperare, quanto meno per la stagione stiva. E’ sotto gli occhi di tutti che l’attuale Amministrazione ha perso ogni forza propulsiva e propositiva; la città ha urgente bisogno di voltare pagina e cambiare marcia per riappropriarsi di quel ruolo di capoluogo non solo provinciale, ma anche di area alpina, che le compete e a cui deve assolvere. Forza Italia e i partner di centrodestra sono già al lavoro per questo, sulla base di un programma ambizioso, ma realistico che partirà proprio dal ruolo e dalla centralità di Belluno
DARIO SCOPEL
A BELLUNO MANCANO GLI IMPIANTI E LA PALLAVOLO BELLUNO E’ COSTRETTA AD EMIGRARE
BELLUNO «Nel capoluogo non riusciamo a trovare un impianto in cui poterci allenare durante la settimana. È inaccettabile». A tuonare è Sandro Da Rold, il presidente della Pallavolo Belluno maschile. Dopo il passaggio in Serie A3, serve una struttura in grado di ospitare un taraflex con misure regolamentari. In altri termini, è necessario avere spazi più ampi rispetto al De Mas. E la soluzione a portata di mano è quella della Spes Arena, dove nella stagione 2011-2012 erano già andate in scena le partite della massima serie con la Sisley protagonista. Peccato che il palazzetto di Lambioi non sia mai a disposizione, a parte la domenica (alle ore 18) per le gare casalinghe di campionato: «Abbiamo compiuto degli sforzi significativi per salire di categoria e regalare alla città e al territorio un palcoscenico di prestigio. Essere in A significa avere un ritorno mediatico di un certo rilievo, se è vero che ogni match verrà trasmesso in diretta attraverso i canali ufficiali della Lega Volley. Significa, in sostanza, portare il nome di Belluno in tutta Italia, o quasi. Ma le istituzioni e coloro che gestiscono gli impianti del capoluogo non sembrano avere particolarmente a cuore la questione. Tanto è vero che, fino a oggi, abbiamo trovato solo porte sbarrate». Da Rold allarga i confini del suo ragionamento: «In una zona di montagna come la nostra, è doveroso offrire ai giovani delle opportunità concrete per arricchire di contenuti e stimoli il loro tempo libero. Su questo siamo tutti d’accordo? Bene, allora non esiste un’opportunità migliore dello sport. Una squadra in Serie A3 può creare interesse, entusiasmo, fare da traino per l’intero movimento sportivo provinciale. Il paradosso è che, al di fuori dei confini comunali, avremmo chi ci stende il tappeto rosso – conclude Sandro Da Rold -. In primis, Longarone. Ma siamo una compagine di Belluno e, prima di “emigrare”, vorremmo battere ogni strada possibile e capire per quale motivo, nella nostra città, non sia possibile preparare un campionato di alto livello. Altrove non è così: le realtà che vantano formazioni in Serie A hanno la loro “casa” e la utilizzano a piacimento. Da noi, invece, ogni richiesta viene disattesa. Non vogliamo la luna: chiediamo solo di poterci allenare».