Ecco cosa manca: un ufficio periferico dipendente dal Tribunale di Sorveglianza, composto principalmente di assistenti sociali, che si occupa di redigere le relazioni sui detenuti che richiedono di essere ammessi all’affidamento in prova al servizio sociale.
BELLUNO A Belluno mancano alcuni uffici e servizi pubblici (tanto per ricordarne una Banca d’Italia) di norma ubicati in qualsiasi provincia Italiana. C’è anche il caso il caso dell’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna (U.I.E.P.E.) di Venezia e i detenuti condannati fin dall’emanazione dell’Ordinamento Penitenziario nel 1975 hanno ricevuto il supporto degli assistenti sociali dipendenti del Ministero di Via Arenula a Venezia-Mestre in missione esterna a Belluno.
Altre province montane hanno un ufficio di esecuzione penale esterna e non si capisce come mai Belluno non lo possa avere e gli utenti del territorio bellunese si debbano riferire a Mestre per poter scontare la pena.
I consiglieri Raffaele Addamiano, Luciano Da Pian e Andrea Stella di sono fatti promotori di un’iniziativa della quale è stato reso partecipe il consiglio comunale affinché approvi l’istanza diretta a richiedere alla Direzione dell’U.E.P.E. di Venezia di valutare l’opportunità di permettere ai Cittadini Bellunesi in carico all’U.E.P.E. di Venezia di usufruire anche della più vicina sede di Treviso e di promuovere un’apposita iniziativa al Ministero della Giustizia, Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità affinché anche a Belluno si verifichi la stessa situazione di quattro Province montane come Bolzano, Trento, Aosta e Cuneo dove sono presenti stabilmente appositi Uffici Locali di Esecuzione Penale Esterna. La costituzione di un neonato, autonomo U.E.P.E. a Belluno richiederebbe 3/4 assistenti sociali, 1 funzionario amministrativo e 2 agenti di polizia penitenziaria, sia in ragione delle imminenti assunzioni di 522 funzionari della professionalità di servizio sociale che il Ministero della Giustizia avvierà nel triennio 2019-2021 con prima immissione di circa 300 unità a partire da dicembre 2019. Inoltre, la presenza nel Capoluogo Dolomitico di un carcere con personale appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria permetterebbe di coprire il bisogno in organico.
Ignorare il fatto che ai bellunesi vengono tolti questi tipi di servizio contribuisce a spopolare del territorio, c’è chi scappa perchè sta scomparendo tutto.
DALLA RASSEGNA STAMPA DELLE OTTO, FRANCO GIDONI
Dal Comune alla Regione, i consiglieri Franco Gidoni e Alberto Semenzato hanno chiesto alla Giunta regionale del Veneto di attivarsi per chiedere al Ministero di Grazia e Giustizia che anche la provincia bellunese possa avere una sede di questo importante ufficio, per evitare ai cittadini e ai dipendenti lunghe e faticose trasferte tra le montagne e la sede principale di Venezia”.“Chiediamo alla Giunta regionale – dicono Gidoni e Semenzato – di attivarsi presso il ministero della Giustizia per chiedere che sia assegnato personale stabile anche all’ufficio di Belluno e, nel frattempo, di permettere ai cittadini bellunesi di potersi rivolgere alla sede distaccata di Treviso invece che a quella di Venezia, decisamente più vicina e, quindi, più comoda”.