Alla luce della difficile situazione in Afghanistan, che vede l’abbandono del paese da parte di molti cittadini dopo il cambio di regime, anche Belluno si prepara a fare la sua parte, come già annunciato dal Sindaco nelle ore immediatamente successive all’inizio del ritiro delle truppe.
L’amministrazione comunale ha infatti deciso di mettersi a disposizione per accogliere le famiglie di profughi in fuga dall’Afghanistan, nell’ambito della rete SAI – Sistema di accoglienza e integrazione (ex Sprar); a tal fine sta costantemente confrontandosi con la Prefettura, con cui ha già instaurato un’ottima collaborazione per la gestione di questa situazione particolare.
Le famiglie dovranno essere sistemate in appartamenti sfitti, arredati e comunque pronti all’uso, il cui affitto verrà inserito nei costi generali rete Sai.
Il Sindaco di Belluno lancia dunque un appello ai concittadini che ne avessero a disposizione.
“Per l’Afghanistan è un momento difficile” – dichiara il sindaco di Belluno – “e sentiamo il dovere di fare la nostra parte, accogliendo quanti, temendo il futuro, lasciano dolorosamente in questi i giorni il loro paese. Noi bellunesi siamo un popolo accogliente, che da sempre conosce il peso delle difficoltà e del sacrificio e quindi anche l’importanza della solidarietà. Sono quindi convinto che chi è in una condizione di dare una mano si farà avanti”.
In questa fase è in atto una ricognizione urgente delle disponibilità di alloggi, pertanto gli interessati dovranno limitarsi a dare la disponibilità di immobili liberi dandone qualche informazione di massima (ubicazione, condizioni generali, metri quadri, caratteristiche, etc.) scrivendo a: [email protected].
Si sottolinea che in questo momento si sta tendenzialmente evitando di collocare le famiglie in fuga presso altri nuclei familiari che magari hanno qualche camera in più, per evitare alcune problematiche di carattere logistico, assistenziale ed amministrativo.
La rete SAI
ll Sistema di accoglienza e integrazione SAI è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata. Accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di accoglienza integrata che, oltre ad assicurare vitto e alloggio, prevedono in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico che mirano a rendere gli ospiti indipendenti ed integrati e non più bisognosi di assistenza esterna.