BELLUNO “Al netto del COVID, Belluno è diventata sempre più una città addormentata, priva di qualsiasi programmazione turistica (nella sua accezione più vasta), la cui massima ambizione sembrerebbe quella di garantirsi la presenza di “un pò di pesce e prosecco” (per fortuna a questo punto…) o di qualche furgoncino di piadine o arrosticini (per fortuna a questo punto…). Una città che non vive più da tempo (sempre al netto del covid) alcun tipo di appuntamento da segnare in agenda come ambizioso o, quantomeno, sentito e avvertito dalla comunità. Nevegal e Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi del tutto sconosciuti, come da cronaca degli ultimi anni“. Inizia così l’interrogazione rivolta al sindaco di Belluno Jacopo Massaro con firmatari Fabio “Rufus” Bristot e Annalisa Dal Mas del Gruppo Misto. “Arrivare, infatti, oggi a Belluno è deprimente – dicono i due consiglieri comunali – new jersey bianco-rossi ovunque e inserti gialli e neri presenti da anni nelle rotonde; erba sovente da tagliare lungo le stesse strade cittadine del centro storico; manutenzioni di marciapiedi e porfidi del tutto assenti soprattutto nel centro storico; gestione di giardini e piante ornamentali del tutto carente o addirittura assente… ma la cosa che sta facendosi sempre più avvilente è lo straordinario numero di negozi chiusi negli ultimi anni. Prima chiudevano nell’asse basso di Via Mezzaterra, poi sempre più in su, sino ad arrivare in Via Rialto. Quindi anche in Piazza Martiri e zone contermini, tanto che una coppia di turisti veneti la scorsa settima a voce alta argomentavano passando in Via Matteotti “xe pi negosi seradi che verti!!”. Chiedono di conoscere, con riferimento al periodo 2012-2020, quante attività commerciali abbiano cessato nel centro storico di Belluno e quanto nuove abbiamo invece aperto, ovvero conoscere il saldo attivo/passivo suddiviso per singola annualità, con riferimento al primo semestre 2021 quante attività abbiano cessato nel centro storico di Belluno, se nel centro storico di Belluno ci sia stato un decremento dei residenti e in quale misura (valore assoluto e percentuale), quali azioni intenda attuare il Comune di Belluno per contrastare un fenomeno che, soprattutto nell’ultimo quinquennio, sta letteralmente svuotando Belluno di numerosissime attività e, se in particolare, sia stati ideati/adottati nel redigendo PAT strumenti ad hoc finalizzati e se siano state previste azioni pluriennali per favorire il consolidamento delle restanti attività commerciali e l’apertura di nuove attività assolutamente necessarie per la vitalità del centro storico e della città di Belluno stessa e se nel medio periodo siano mai stati effettuati con le associazioni di categoria e portatori di interesse analisi/studi puntuali sulle dinamiche e quali esiti abbiano sortito. Bristot e Dal Mas provano anche a trovare delle soluzioni per incentivare le nuove aperture come garantire su base almeno triennale e per un massimo stimato di almeno 3.500 euro su base annua in forma cumulativa elevabile a 5.000 per titolari under 30, l’esenzione dal tributo dovuto per il servizio rifiuti (TARI) a tutte le nuove aperture in centro storico in accordo con Bellunum, esenzione dal canone di occupazione del suolo pubblico (COSAP) e la contestuale manutenzione di porfidi e marciapiedi per favorire la posa di plateatici, gazebi, strutture, ecc. destinati al pubblico e previa attività di uniformazione delle stesse strutture di copertura per ovviare all’attuale circo in Piazza dei Martiri, esenzione dall’imposta comunale sulla pubblicità e dal diritto sulle pubbliche affissioni per azioni di marketing comuni e scontistiche su ticket park limitatamente a Lambioi.
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