BELLUNO Ecosistema Urbano premia Belluno nonostante i rifiuti di Vaia. I nuovi indicatori premiano ma anche penalizzano. Belluno è sempre tra le migliori, tiene il sistema della raccolta rifiuti.
DA MANTOVA IL SINDACO JACOPO MASSARO
Ecosistema urbano 2019 Belluno ancora nella top ten, «nonostante Vaia»
Si è tenuta questa mattina a Mantova la presentazione del rapporto Ecosistema Urbano 2019 di Legambiente, con la premiazione delle città presenti in classifica. All’evento era presente anche Jacopo Massaro, Sindaco di Belluno, città che si è posizionata all’ottavo posto nella graduatoria assoluta.
Ecosistema Urbano 2019
Belluno all’ottavo posto (7° nel 2018) si conferma anche quest’anno nella “top ten” dei capoluoghi più verdi d’Italia, seconda città del Veneto appena alle spalle di Treviso.
Tra i punti di forza, le concentrazioni di No2 e Pm10, stabili e sotto i limiti, mentre migliora di molto il numero di giorni di superamento dei limiti per l’ozono (7 nel 2018 contro i 48 del 2017). In crescita anche la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti (dal 78,2% all’attuale 78,7%); in leggera crescita l’utilizzo da parte dei bellunesi del trasporto pubblico, stabili i dati su isole pedonali, infrastrutture per la ciclabilità e energie rinnovabili.
Tavola rotonda “L’agenda urbana per le città”
Al termine della presentazione, si è svolta la tavola rotonda “L’agenda urbana per le città”, che ha visto partecipare, oltre a Massaro anche Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova; Emilio Del Bono, Sindaco di Brescia; Gianni Bottalico, Responsabile Relazioni con Regioni e Enti Locali Asvis – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile; Gianfranco Conti, Fondazione Serono; Stefano Ciafani, Presidente Nazionale Legambiente. Protagonista dell’intervento del primo cittadino bellunese, proprio nei giorni del primo anniversario, è stata la tempesta Vaia: «Bisogna che il tema ambientale diventi parte della cultura dei cittadini e della politica: – ha spiegato Massaro – il disastro dello scorso anno ci ha costretti a rivedere le priorità, di amministratori e di cittadini. Anche la politica deve rivedere la sua posizione, coerente con le necessità e le particolarità dei territori: come amministrazione, ci stiamo impegnando contro il consumo del suolo, puntando su rigenerazione e recupero dell’abbandonato, mentre al contrario a livello regionale talora si dà spazio a “piani casa” e quindi a nuove cementificazioni. Sono le città i punti più vicini alla gestione del territorio: a loro vanno dati poteri e competenze per rispondere alle esigenze dei cittadini. Serve una risposta di sistema».