REDAZIONE E’ delle ultime ore la conferma di Investi Scuola anche per il prossimo anno scolastico. Ma le sigle sindacali vogliono portare l’attenzione anche sugli autisti di DolomitiBus.
IL COMUNICATO UNITARIO DELLE SIGLE SINDACALI
Le OO.SS. Filt-CGIL, Fit-CISL, Uiltrasporti e Faisa-CISAL sono venute a conoscenza dai mass media locali della notizia di un intervento diretto dei soci di Dolomitibus per finanziare l’Investiscuola 2023-2024, con l’utilizzo delle riserve e dell’utile del bilancio aziendale. Come Organizzazioni Sindacali riteniamo indispensabile continuare a garantire un servizio di trasporto pubblico che permetta a tutti gli studenti compreso chi è più disagiato e abita nelle zone più remote della provincia, di poter usufruire del mezzo pubblico per recarsi a scuola e questo deve avvenire senza che sia un salasso per le loro famiglie. Bisogna tener conto però che se si vuole che gli autobus continuino a viaggiare è necessario che ci siano gli autisti e in questo periodo c’è una forte carenza di autisti. Per garantire il servizio nell’anno scolastico scorso, tutto il personale Dolomitibus (autisti, meccanici e impiegati), è stato costretto a enormi sacrifici sopperendo a continue carenze di organico, infatti, il numero degli autisti (ma anche dei meccanici e degli impiegati) è drasticamente calato, passando da più di 180 a meno di 120 in pochi anni. Stiamo vivendo un loop in cui il personale va via perché non soddisfatto economicamente considerato l’impegno, il rischio la poca vivibilità che concede questo lavoro, conseguentemente l’Azienda richiede ancora più impegno e peggiora la vivibilità dei turni di lavoro. Per questo motivo rimaniamo basiti quando apprendiamo che questi fondi possano essere utilizzati (seppur per un nobile scopo), mentre quando in passato avevamo richiesto l’utilizzo degli stessi per aumentare gli stipendi dei lavoratori di Dolomitibus, quindi rompere questo loop in modo da garantire e migliorare i Servizio Pubblico, ci siamo sentiti rispondere che gli utili servivano a pagare oneri e tributi, mentre le riserve fungevano da garanzie per i mutui che di volta in volta l’azienda richiedeva e in ogni caso non erano diversamente utilizzabili. Quindi qual è la realtà? La situazione patrimoniale è migliorata improvvisamente a tal punto da poter attingere a quei capitali per contribuire all’acquisto di titoli di viaggio? Ma non si poteva fare anche prima? O forse era stato già deciso diversamente? Così, ora ci troviamo nelle condizioni per cui si agevolano (giustamente) gli utenti per abbonarsi ad un servizio che dovrebbe essere garantito, ma non ci sono autisti sufficienti a coprirlo e quindi garantirlo interamente! Se il Senatore De Carlo ha convinto l’azienda che è possibile attingere anche alle riserve e agli utili di bilancio, auspichiamo che finalmente sarà possibile adeguare anche gli stipendi dei lavoratori di Dolomitibus, così facendo si ritorna a dare dignità nel lavoro a persone che quotidianamente garantiscono il diritto alla mobilità per tutta la comunità Bellunese in primis ai nostri ragazzi. Questa iniziativa contribuirebbe finalmente a rompere questo loop che porta alle continue dimissioni che per la maggior parte sono state indotte proprio dal movente economico. Da parte nostra rimaniamo convinti, come già chiesto in occasione dell’incontro con il presidente della Provincia e con il Comune capoluogo, che servano risorse aggiuntive per rilanciare il trasporto pubblico locale, per aumentare la frequenza, la capillarità e per renderlo più appetibile anche per gli autisti. La politica tutta, i Sindaci, la Provincia, i nostri consiglieri regionali, i parlamentari abbiano il coraggio di unirsi e di fare una battaglia vera con Regione e Governo per le risorse. Noi saremo al loro fianco. Ma non si continui a chiudersi in una logica fallimentare di tagli e di solidarietà tra “poveri”, tra utenti lavoratori e autisti lavoratori. Nel settembre 2022, l’azienda si è impegnata al tavolo Prefettizio di Belluno a rinnovare entro la fine del 2023 il contratto di secondo livello. Da allora si è fatto poco o nulla! Sono più le notizie che apprendiamo dai giornali che quelle che abbiamo durante la trattativa sindacale. Non possiamo più accettare una gestione così poco incline a rendere appetibile lavorare per Dolomitibus! I lavoratori sono stati disponibili fino al limite della sopportazione per garantire un servizio accettabile ed essendo sempre in front-line si sono presi in qualche caso anche le arrabbiature degli utenti insoddisfatti. È ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità! Se ci saranno disservizi, non saranno certamente imputabili a lavoratori che tra ordinario e straordinario oramai quotidiano, si sono sobbarcati numerose ore di lavoro, fino allo stremo. I lavoratori hanno diritto a delle risposte. La soluzione a questa debacle è semplice: uno stipendio equo che faccia tornare il nostro lavoro ad essere appetibile. Così facendo si tornerebbe ad avere un numero sufficiente di lavoratori per garantire un servizio adeguato alle esigenze della Comunità Bellunese e al contempo si migliora la vita di chi lavora in Dolomitibus, riuscendo a garantire turni vivibili e addirittura la fruizione delle ferie. Invitiamo dunque il Senatore De Carlo, il Presidente di Dolomitibus Biasiotto, la Provincia ad occuparsi anche del personale di Dolomitibus che è il vero motore del trasporto pubblico Bellunese, lavoratori unici e indispensabili per garantire la mobilità nel nostro difficile (seppur splendido) territorio. In altri anni era buona prassi presentare il bilancio alle OOSS. Oggi non è più così. Peccato. Avremmo potuto dire la nostra e spiegare le ragioni dei lavoratori, condividendo percorsi nell’interesse di tutto il territorio.
Alessandra Fontana- Segreteria Filt CGIL Veneto, Stefano Bergamin – Segreteria Fit CISL Belluno Treviso, Federico Cuzzolin – Segretario UIL trasporti Belluno Treviso, Fabio Scopel – Segretario Faisa CISAL Belluno
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