di Gianni Santomaso
Oltre all’amore per il bel canto (splendido tenore della Corale Agordina del maestro Prosdocimi e co-fondatore del Coro Agordo di Salvatore Santomaso), per l’indimenticata figura di Paolo De Nardin, scomparso nel 2004, lavorare il legno, in tutte le sue forme, è stata pure una sua grande passione, compresa la scultura. Un suo Cristo crocifisso è stato conservato per molti anni dalla famiglia De Nardin-Olivier di Rif, in una loro baita in località Vie, situata in quota fra Binàtega e il passo Duran alle pendici di Framónt e Moiazza. Da tempo c’era il proposito di collocare la significativa opera in un adeguato capitello, che è stato finalmente realizzato con la geniale idea di Daniele Olivier di adattare la rustica tettoietta – opera di Stefano Merlin – a un grosso tronco d’albero opportunamente intagliato, con il Cristo rivolto, dal margine del pianoro, verso la baita.
Così, sono saliti lassù numerosi, in un felice incontro di parenti, amici e amici degli amici, per l’inaugurazione e benedizione, da parte del graditissimo ospite Don Fabiano Del Favero, del nuovo capitello, presenti anche i fratelli di Paolo, Dario e Gabriella.
Per tutti è stata una meravigliosa festa, allietata da mattina a sera anche dalla musica del complesso “I Tira Taie” e dallo spiedo gigante dell’impareggiabile Livio De Nardin.