BELLUNO Si è tenuta in Sala Bianchi di Belluno, l’assemblea dei soci di Bim Gsp per l’approvazione, avvenuta a maggioranza dei presenti, del bilancio previsionale 2023 e del piano industriale 2023-2025 con preconsuntivo dei risultati attesi per l’anno 2022. Attilio Sommavilla, presidente della società, coadiuvato dai consiglieri di amministrazione Lara Stefani e Andrea Menin e da personale della società, ha illustrato ai soci le principali performance conseguite nell’anno e i programmi per il prossimo triennio. I ricavi, nel 2022, sono previsti a 30,5 milioni di euro, in aumento di 2,5 milioni rispetto al 2021, mentre i costi a fine anno si attesteranno a 26,4 milioni, anch’essi in crescita. Tra le principali voci di spesa inattese e non preventivate, l’energia elettrica, con prezzi di approvvigionamento più che raddoppiati nell’anno, e la gestione dell’emergenza verificatasi al depuratore di Pieve di Cadore (+300 mila euro), causata da sversamento di gasolio in fognatura e che reso necessaria la bonifica e la rimozione dei fanghi contaminati presenti nella struttura. Il margine operativo lordo, differenza tra ricavi e costi, è di 4,2 milioni di euro, mentre il risultato netto, l’utile, per il 2021 è di 172 mila euro. Il patrimonio netto della società, incrementato dell’utile generato, raggiungerà entro fine anno il valore di 59,4 milioni di euro. Gli investimenti complessivi – cantieri avviati o conclusi – si attesteranno entro fine 2022 a quota 11,6 milioni di euro. Nei prossimi tre anni è prevista una forte crescita degli investimenti: 63,6 milioni di euro è il valore delle opere da realizzare per proseguire nella direzione del miglioramento del sistema idrico provinciale e nelle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici. Stabile il totale dei ricavi nel triennio, a 93 milioni di euro – circa 31 milioni all’anno – e i costi, a 78 milioni (circa 26 milioni all’anno), principalmente determinati dall’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e da costi del personale. Il patrimonio passerà dai 59,4 milioni del 2022 ai 60,1 milioni del 2025, mentre l’utile previsto nel triennio sarà di circa 729mila euro. Positivo anche l’autofinanziamento complessivo, per circa 14,7 milioni complessivi (4,5 milioni all’anno). Tra le principali attività programmate, l’avvio dei lavori di posa del nuovo acquedotto Piaia-vena d’oro a Ponte nelle Alpi (1,4 milioni), con relativa sistemazione del serbatoio vena d’oro (250mila euro), la nuova rete fognaria a Seren del Grappa, il potenziamento del depuratore di Feltre (565mila euro) e di Renaz a Livinallongo (2,1 milioni). Tra gli interventi finanziati con fondi Vaia, invece, abbiamo il ripristino e la messa in sicurezza della fognatura di Alleghe e Rocca Pietore (5,4 milioni di euro) ed altri interventi minori, quali lo spostamento della rete fognaria di Costalta (San Pietro di Cadore), la messa in sicurezza degli acquedotti di Pra Stavel a San Pietro di Cadore e Le Spesse-La Tempia di Lozzo, del valore complessivo di 1,8 milioni di euro.
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