FELTRE A due settimane dall’avvio delle procedure per l’assegnazione dei cosiddetti “Buoni Spesa”, la misura mesa in atto dal governo per fronteggiare l’emergenza legata alla necessità dei beni primari di sostentamento, il Comune di Feltre ha soddisfatto 135 richieste, erogando – nel complesso – oltre 45 mila euro. Una cifra ragguardevole, che corrisponde a oltre il 40% del totale assegnato al Comune (109 mila euro) e che attesta l’effettivo stato di necessità in cui si sono venuti a trovare alcuni cittadini e nuclei familiari. L’analisi dettagliata dei richiedenti che hanno già avuto accesso alla misura, redatta dai Servizi Sociali dell’Azienda Feltrina per i Servizi alla Persona, evidenzia come le categorie che hanno fatto maggiormente ricorso al “Buono Spesa” siano quelle degli operai (35 domande), seguita da titolari e lavoratori nel mondo dei bar e della ristorazione (in totale 26) e da altri operatori del settore commerciale (commesse, ambulanti, parrucchieri ed estetiste). Una dozzina sono anche le domande avanzate da lavoratori (sia titolari che dipendenti) del mondo artigiano. Riguardo alle motivazioni che hanno portato i cittadini a richiedere l’accesso al Buono Spesa, vi sono in primis la sospensione dell’attività a causa delle misure di contenimento dell’epidemia (77 persone) e l’attesa della Cassa Integrazione Guadagni (34). Tra le altre motivazioni principali rientrano il mancato rinnovo del contratto di lavoro o la mancata convocazione “a chiamata” per le medesime ragioni. Fa riflettere peraltro che, pur in pochissimi casi, la domanda sia stata avanzata da persone solitamente sostenute da altri familiari, rimasti in questa fase senza un reddito sufficiente (figli/genitori, altri tipi di parentela).
IL SINDACO DI FELTRE PAOLO PERENZIN