BELLUNO Lunedì 28 settembre sarà il quarantaduesimo anniversario della scomparsa, dopo soli 33 giorni di pontificato, di Albino Luciani, il “Papa bellunese del sorriso”, asceso al soglio di Pietro col nome di Giovanni Paolo I il 26 agosto 1978. La ricorrenza mi offre lo spunto per un commosso personale ricordo di quel pontefice del quale molti anni prima ero stato chierichetto, ma soprattutto del suo successore, Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II, ora Santo, al quale fui presentato, con pochissimi altri, in occasione della messa celebrata nella splendida Val Visdende. Lo faccio supportato da un libro che mi è stato regalato “con amicizia” dall’autore e al quale tengo molto: “Cadore ‘92”, opera di monsignor Giorgio Lise, oggi vicario giudiziale, rettore del Seminario Gregoriano di Belluno, cappellano della Polizia di Stato e, in precedenza, fra l’altro, arcidiacono di Agordo e segretario del vescovo Maffeo Ducoli; il presule che – va detto – fu l’artefice delle vacanze papali in terra bellunese. Lo stesso don Lise aveva curato nel 1988, con la Editrice Velar, il purtroppo ormai introvabile “Cadore 87” con – parole dell’autore – le immagini del soggiorno, delle celebrazioni, i discorsi e la cronaca dettagliata di quei sei giorni davvero indimenticabili per tutti. Hanno collaborato in varie forme per questo secondo libro, la Regione Veneto, il Corpo Forestale, enti ed autorità provinciali e locali (in particolare i Comuni e le Parrocchie di Domegge e Lorenzago), ancora: la Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, gli addetti al servizio di vigilanza, operatori della comunicazione sociale. “Cadore ‘92” – corredato da splendide fotografie (Arturo Mari, Osservatore Romano; Foto Felici Rom; Giuseppe Zanfron e Foto Eddy Belluno; Foto Ghedina Cortina; Foto Danieli Santo Stefano di Cadore) – riferisce sulla vacanza di quell’anno in Cadore del Pontefice e fa un riassunto della visita del 1979 a Canale d’Agordo, ad un anno dall’elezione e dalla scomparsa di Albino Luciani, e del 1988 al centro di spiritualità “Papa Luciani” di Col Cumano di Santa Giustina. Sfogliamo dunque il volume, articolato in tre parti: “Un soggiorno rinviato” (ricovero del Papa al Gemelli – ndr.), “Un soggiorno prolungato” (quello dell’agosto-settembre 1992 – ndr.) e “Ricordando…” (dedicata alla visita di Wojtyla a Canale d’Agordo, paese natale di Luciani, con l’Angelus in Marmolada e la messa nello stadio del capoluogo davanti a 80 mila persone. Nella presentazione firmata da Maffeo Ducoli leggiamo fra l’altro: “Giovanni Paolo II è tornato finalmente in Cadore. Il Signore ha esaudito la nostra preghiera e si sono realizzati il fervido auspicio, la nostalgica speranza di tutta la nostra gente rimasta profondamente addolorata quando Egli stesso, durante l’Angelus di domenica 12 luglio, comunicò che doveva ricoverarsi al Policlinico Gemelli per accertamenti… Questo volume vuole essere documentazione di quanto Egli ha detto e fatto nel soggiorno in Cadore dal 17 agosto al 2 settembre. Offre anche qualche particolare inedito delle precedenti visite che si inseriscono negli annali della nostra storia e resteranno impresse per sempre nel cuore di chi ha avuto la gioia e la grazia di sentire il Vicario di Cristo tanto affettuosamente vicino. A Lui, Padre veneratissimo, che ‘presiede alla comunione universale della carità’ giunga il nostro più vivo e sentito ringraziamento”. Nella stessa occasione il Papa con lettera dell’8 settembre scriveva al vescovo di Belluno-Feltre: “Delle vostre montagne, sulle quali mi è stato dato di camminare a lungo respirandone l’aria salubre, porto con me un incancellabile ricordo. Esse sono state un quotidiano e naturale richiamo all’onnipotente Provvidenza divina, un invito incessante alla meditazione e alla preghiera”. E’ del 22 aprile l’annuncio ufficiale alla Diocesi, da parte di Maffeo Ducoli che “il Santo Padre Giovanni Paolo II soggiornerà per la terza volta in Cadore, dal 15 al 24 luglio”. La prima visita – annota Giorgio Lise – risale al 26 agosto 1979 in occasione del primo anniversario della elezione alla cattedra di Pietro del nostro mai dimenticato card. Albino Luciani. Visitò Canale d’Agordo e salì in Marmolada ove a Punta Rocca benedisse la statua della ‘regina delle Dolomiti’ offrendo al mondo uno dei suoi primi messaggi mariani, trasmesso dalla Tv italiana in mondovisione. Il Santo Padre soggiornò poi in Cadore nel luglio 1987 e celebrò la messa con grande partecipazione di popolo, in Val Visdende, in occasione della festa di San Giovanni Gualberto patrono dei Forestali. Conquistato dal silenzio dei nostri boschi, dall’impareggiabile spettacolo delle vette dolomitiche e, soprattutto, dalla devota e rispettosa discrezione della nostra gente, tornò nuovamente a Lorenzago nel 1988 e il 16 luglio incontrò clero e fedeli al Centro di spiritualità Papa Luciani a Col Cumano di Santa Giustina.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Cadore ‘92”): la dedica dell’autore al giornalista Renato Bona; Papa Giovanni Paolo II al Gemelli; 1987: prima vacanza in Cadore; il saluto del vescovo Ducoli; l’incontro con don Sesto Da Pra, parroco di Lorenzago di Cadore; cerimonia a Domegge (sulla sinistra don Giorgio Lise, autore del libro); benedizione della statua della Madonna per il santuario del Nevegal opera dello scultore di Carrara Giovanni Poletti; “scarpinate” del Papa in Cadore; incontri con i fedeli; il “Papa bellunese del sorriso” Albino Luciani; ricordi della visita del Pontefice a Canale d’Agordo (si riconoscono il fotoreporter Bepi Zanfron ed il sindaco Toni Cagnati, entrambi scomparsi) la salita in Marmolada per l’Angelus; la messa al polisportivo di Belluno; a Col Cumano l’incontro con il vescovo Gioacchino Muccin ed il saluto dei giovanissimi.