E’ dedicato “alla sfortunata parrocchia di California e a tutti coloro che per essa operarono, ma in particolare a Savino Masoch che tanto amò la sua terra d’origine” il libro “L’ex parrocchia di California” che il prof. Ivo Ren ha realizzato nell’agosto 2002 (Grafiche Crivellari di Ponzano) con presentazione di don Raffaele Buttol che era parroco di Gosaldo negli anni di preparazione e di vita di questa istituzione”. Un centinaio di pagine con una serie di belle immagini d’epoca, articolate in tre parti, per raccontare una storia “immensamente gradita a tutti ma soprattutto a coloro che furono di California ed ancora se la portano nel cuore” come scrive don Buttol. Il quale ricordava che negli anni ’50-’60 le condizioni economiche della zona di California migliorarono sensibilmente, si costruirono case nuove e lievitò la popolazione” aggiungendo: “Si riflette sul disagio per raggiungere le chiese parrocchiali di Gosaldo e di Tiser. Col favore dei parroci e con l’approvazione del Vescovo, viene costruita una chiesetta, ma non ci si ferma qui, si desidera che California diventi parrocchia. I sacerdoti accettano la proposta e la comunicano al Vescovo. In seguito, una commissione delegata dalla popolazione – Bépi Làsta, Carlo Bissoli, Antonio Da Rozze – si reca in vescovado accolta con favore dall’eccellentissimo mons. Gioacchino Muccin, il quale, non solo gradisce la loro petizione, ma dispone il fondo finanziario per l’erezione della comunità parrocchiale a ente morale, con la unica condizione che si chiami ‘Parrocchia di San Pio X’”. L’autore non ha difficoltà ad ammettere che: ”Io ero ancora piccolo quando sentii parlare per la prima volta della volontà di costruire una chiesa a California, ma ricordo benissimo che la notizia non provocò alcuna emozione in me e, secondo la voce popolare corrente, nemmeno nei miei compaesani di Ren. Da sempre parrocchiani di Tiser, non avevamo nessun motivo valido per auspicare cambiamenti in tal senso; nonostante ciò, la poco democratica decisione di annetterci alla nuova parrocchia di California – informandoci solamente a cose fatte – venne accolta con indifferenza o con irritazione e subita senza alcuna ostilità”. E puntualizza: “California, invece, quale centro in forte espansione e sempre pieno di vita, mi attirava moltissimo e non perdevo occasione per andarci, pur frequentandone la chiesa controvoglia, anzi, quel nuovo ambiente mi risultava talmente estraneo da farmi rimpiangere la mia bella ex chiesa di Tiser”. Ma… raccontando questi ricordi al parroco di Gosaldo, don Paolino Rossini, Ivo Ren si sentì rispondere che, “per apprezzarla di più avrei dovuto scrivere un libro sulla parrocchia di California”. E così in risposta alla scherzosa provocazione e per appagare la sua naturale curiosità – parole sue – ha cominciato a raccogliere materiale, grazie alla disponibilità di molti preziosi collaboratori e al contributo di Comune di Gosaldo e Consorzio Bim metano Ivo Ren negli antefatti ricorda che, escludendo il periodo dal 1958 al 1966 in cui era divenuta parrocchia, California risultava così divisa: dopo l’iniziale appartenenza a Tiser prima e a Cesio poi, dall’ultimo decennio del 1800 il territorio ed i paesi alla destra orografica del torrente Mis (compresi Tellìn e Stùa) sono riaggregati alla parrocchia di Tiser, mentre quelli alla sinistra costituiscono, da sempre, la parte più a valle della parrocchia di Gosaldo. E aggiunge. “La gente si spostava soprattutto a piedi e tanto la distanza, quanto le difficoltà di viaggio scoraggiavano chiunque volesse recarsi nelle rispettive chiese per una qualsiasi pratica religiosa…”. Si manifesta così la disponibilità subito dopo la seconda guerra mondiale, di don Giuseppe Marcon e don Raffaele Bùttol, parroci di Tiser e Gosaldo, di assicurare una qualche assistenza religiosa, celebrando a turno messe a California “seppur in sistemazioni improvvisate e talvolta precarie”. A quel punto ci si chiese se non fosse il caso di costruire una chiesa, pur di piccole dimensioni “che fosse un vero luogo di culto, adatto a soddisfare le esigenze spirituali della zona”. L’idea si sviluppa e si muovono i primi passi concreti, anche con una prima raccolta di offerte (e pur se la Curia, che pure incoraggiava l’iniziativa, allargandola alla canonica e sostenendo la creazione della parrocchia, non inviava mai i tanto sospirati aiuti finanziari indispensabili per dare inizio ai lavori… Come che sia, ai primi di maggio del 1955 posa della pergamena, atto molto significativo ad inizio lavori. Il momento tanto atteso giunse il 22 luglio 1956 quando il vescovo monsignor Muccin benedì ed inaugurò la nuova chiesa di California. Lo stesso presule l’11 settembre 1958 emise il decreto di riconoscimento della nuova Parrocchia di California, 700 anime, dedicata a San Pio X sommo pontefice: per il territorio della nuova parrocchia, tolto da quello della B.M Addolorata di Gosaldo e di San Bartolomeo apostolo di Tiser venivano stabiliti i confini così come si imponeva che il parroco pro tempore “abbia diritto di ricevere oltre alle solite prestazioni e alle entrate definite incerti, gli interessi annuali sul capitale di lire 1 milione 100 mila depositati presso l’erario della Repubblica. Per effetto del decreto California entrò di diritto a far parte del titolo di san Tomaso d’Agordo, dipendente dalla Pieve collegiale di Agordo assieme alle altre parrocchie di san Tomaso, Voltago, Frassenè e Gosaldo. Il primo e sfortunatamente anche ultimo parroco fu don Giovanni Marcon, figlio di Giovanni e di Emma Marcon, nato a Gosaldo il 24 giugno 1926. Il pregevole lavoro di Ivo Ren (e collaboratori) si conclude con “Ultimi ricordi prima dell’alluvione” dove si legge fra l’altro quanto scritto da Savino Masoch: “Durante la mattinata del 4 novembre 1966, il tempo era pessimo, il cielo talmente scuro che sembrava di essere ancora nel cuore della notte. Presagendo qualcosa di molto grave, i miei genitori ed io ci recammo in chiesa a pregare e, prima di uscire, mia madre fece un’offerta dicendo: ‘Offro al Santissimo perché abbiamo bisogno che ci faccia chiaro’. Don Giovanni, che era presente e aveva sentito tutto, mestamente rispose: ‘Eh sì, ne abbiamo proprio bisogno!’. Egli come noi, si sforzava di mantenere la calma, ma si capiva chiaramente che era molto preoccupato e non sapeva più a che santo votarsi. Probabilmente, noi siamo state le ultime persone ad entrare in chiesa, quando era ancora intatta, perché poche ore dopo, accadde l’impensabile!”, la disastrosa alluvione si portò via metà della chiesa e si salvò molto poco di quello che c’era all’interno: le tre statue (di santa Rita, santa Barbara, della Madonna), alcuni banchi, sedie e poche stazioni della Via Crucis, un tappeto dell’altare la grossa tela di santa Barbara. La parrocchia di San Pio X di California di fatto cessò di esistere a seguito dei danni irreparabili ed il vescovo Maffeo Ducoli il 30 giugno 1986 siglò il decreto di soppressione, con assegnazione dei territorio alle parrocchie di Gosaldo e di Tiser dalle quali era stato smembrato. NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “L’ex Parrocchia di California”; S. Masoch e Google): La copertina del libro del prof. Ivo Ren; modellino meccanizzato dell’ex chiesa di California nella parrocchiale di Gosaldo; interno dell’edificio sacro; quello che rimane della chiesa e della Casa della gioventù-canonica dopo l’alluvione del 1966; “giardinetta” usata come carro funebre per il funerale di Maria Selle Telìna il 27 maggio 1955; del pittore A. Favaro la pala, 200×87, con sant’Antonio da Padova, sant’Agnese e santa Barbara; la campana fusa nel 1955 dalla fonderia De Poli; cerimonia di inaugurazione con il vescovo Muccin, mons. Lino Mottes e mons. Albino Luciani, futuro papa Giovanni Paolo I; i fedeli all’esterno della chiesa commentano la cerimonia inaugurale; statua di santa Rita; statua della Madonna; statua di santa Barbara; copia di san Pio X come appare nel quadro sopra l’altar maggiore di California; 22 maggio 1958: fedeli partecipanti alla festa in onore di santa Rita; doppio e ultimo matrimonio celebrato nella chiesetta di California il 10 ottobre 1966; dodici bambini hanno ricevuto la prima comunione, è il 1. giugno 1961; don Giovanni Marcon, primo e unico parroco; don Raffaele Buttol: all’epoca parroco di Gosaldo, sostenne col collega di Tiser don Giuseppe Marcon l’istanza per la nuova Parrocchia.