Grande interesse e partecipazione ha destato nella cittadinanza di Canale d’Agordo la presentazione sabato sera del progetto “Adotta un nonno”, a cura dell’Amministrazione Comunale. La presenza attiva di numerosi genitori e nonni fa ben sperare nella collaborazione delle famiglie, apporto indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi suggeriti ed accolti con entusiasmo.
Molto interessante la presentazione proposta dall’ispiratore del progetto stesso, il dott. Gustavo Randino, Consigliere Comunale con delega alle politiche sociali e sanitarie.
Dopo la presentazione dell’Assessore Marilisa Luchetta e l’intervento del Sindaco Flavio Colcergnan, ha preso la parola il dott. Randino che ha esposto in un’efficace sintesi un’analisi storica dell’evoluzione della famiglia negli ultimi 50/60 anni e della conseguente evoluzione della relazione tra generazioni.
Il relatore ha evidenziato le diverse caratteristiche del ruolo dell’anziano nel tempo, approfondendone poi la fase della vita in cui non è più produttivo ed autosufficiente e quindi spesso collocato in residenze e strutture dedicate. Le case di riposo, inizialmente vissute come risorsa per sostenere le famiglie in difficoltà nel “gestire” il nonno, hanno manifestato, alla luce delle attuali considerazioni, molti pesanti limiti. Con questa soluzione, ad esempio, si perde il collegamento fra generazioni, si interrompe la trasmissione di conoscenze, competenze, testimonianze e le abilità residue dell’anziano, non più stimolate e condivise, vanno rapidamente deteriorandosi.
L’allontanamento dell’anziano dalla propria casa, dal proprio ambiente, inoltre, lo porta ad un rapido disorientamento e disinteresse per la vita, processo accelerato dalla coabitazione con persone che vivono situazioni analoghe.
L’ideale sarebbe poter mantenere l’anziano in casa: qui fra noi esistono ancora situazioni positive, seppur molto impegnative. Oppure realizzare piccole residenze in paese, strutture residenziali protette: questo è un obiettivo che l’attuale Amministrazione ha in cuore di realizzare: nel suo intervento il Sindaco ha ricordato come l’edificio nel quale si sta parlando fosse stato donato al Comune una ventina di anni fa per essere ristrutturato e destinato ad una residenza per anziani; nel tempo, però, sono cambiati sia l’Amministrazione sia il progetto…e non se n’è fatto più niente. E’ un grosso nodo da sbrogliare, una bella sfida per i prossimi anni.
Per fortuna il nostro Comune ospita una sezione dell’Auser, molto attiva sul territorio grazie alla determinazione del presidente Dante Fiocco e dei numerosi volontari che si prestano per il trasporto degli anziani agli ambulatori e per la consegna dei pasti a domicilio.
Il dott. Randino ha poi ricordato un altro problema molto serio e che, con motivazioni diverse, interessa anche altre fasce d’età, sia a casa sia in struttura: è la solitudine, l’isolamento che può essere sì fisico, geografico, ma soprattutto psicologico.
Soprattutto per i giovani questo isolamento è provocato anche dall’uso indiscriminato delle tecnologie informatiche, social vari, che tendono a coinvolgere il soggetto per tempi molto lunghi estraniandolo dal reale ed inibendo le vere relazioni interpersonali e l’attenzione per il sociale.
Tutte queste tematiche hanno suscitato vivo interesse e partecipazione nei presenti che hanno condiviso riflessioni e proposte che saranno sviluppate in successivi incontri: da un lato saranno contattati i giovani per sentire la loro voce e la loro disponibilità, dall’altro saranno avvicinati i nonni per capire le loro esigenze, i loro desideri ed arrivare quindi ad inventare situazioni per facilitare l’incontro tra le due generazioni.