BELLUNO Il prof. don Sergio Sacco, presidente dell’Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali che, per i tipi della tipografia Piave ha realizzato il volume “Capitelli e immagini sacre a Belluno”, opera di Vincenzo Caputo, con collaborazione dell’architetto Roberto Reolon, ha opportunamente sottolineato, fra l’altro: “… sembra doveroso ribattere certi pregiudizi che possono ancora allignare nella mente di qualcuno”. Perché – a suo dire – “Per il passato certuni relegavano l’esistenza delle immagini sacre sul territorio nel mondo del folclore. Questa visione delle cose è certamente riduttiva della realtà…”. E vediamola dunque questa realtà, soffermandoci oggi sulla Parrocchia di San Michele di Orzes. Caputo in proposito propone l’immagine del capitello in pietra, del XV-XVI secolo, in buono stato di conservazione. Nella struttura che sorge nella località Val Piga, ed è intitolata a Sant’Antonio Abate, sono visibili due soggetti di cui una statua in legno di Sant’Antonio da Padova con Gesù Bambino e un Crocifisso di ottone su una croce di legno, del 1982, il tutto ben conservato, Vi è inoltre un affresco di epoca XV-XVI secolo. ben conservato. che raffigura San Gaetano da Thiene con altro personaggio che tiene in braccio un Bimbo. Spostandoci nella via Orzes dal nome della frazione bellunese, ecco un “Sant’Antonio da Padova con Gesù Bambino”, dipinto ad olio, presumibilmente del XVIII secolo, molto deteriorato. Si può poi ammirare una statua in legno del XIX secolo, in discrete condizioni, che propone Sant’Antonio da Padova, sempre all’interno del capitello dedicato a Sant’Antonio abate; sulla parete sinistra si individua una labile traccia di affresco assai deteriorato e quasi invisibile che pare raffigurasse San Gaetano da Thiene e che nel 1982 fu ritoccato da Beniamino Merlin. Capitello e originali affreschi risalirebbero molto probabilmente ad epoca antica, tra il XV ed il XVI secolo. Caputo sottolinea che “la statua di Sant’Antonio da Padova con Gesù Bambino è stata collocata in occasione dell’avvenuto restauro, in sostituzione di un dipinto su tela assai antico, raffigurante ancora Sant’Antonio da Padova con Gesù Bambino: il dipinto era stato posto in sostituzione di una vecchia stata lignea del Santo, ora visibile all’interno di una nicchia nella locale chiesa di San Michele. Successivamente dipinta, anche se pur sempre bella, la statua ha perso la sua originalità. L’opera, databile alla metà del secolo scorso, come si può notare da una incisione fatta dall’autore del piedestallo, fornita di data e iniziali: B.F./N.C.G.R. 185… (manca l’ultima cifra). Ancora l’autore del libro, in conclusione: “Era tradizione che nel mese di maggio, nei tre giorni che precedevano l’Ascensione, processionalmente partendo dalla chiesa parrocchiale di San Michele, gli abitanti del paese percorrendo un sentiero di campagna sostassero in preghiera in questo luogo per la Rogazione e benedizione dei campi proseguendo poi per la chiesetta della B.V. della Neve. Il giorno 26 settembre di ogni anno (San Michele) una messa in questo luogo alla presenza dei fedeli ricorda la data della benedizione del ristrutturato capitello esternamente al quale, sulla facciata laterale destra, su di una lapide in marmo, si legge: “Restauro eseguito nel 1981-82 dalla popolazione ad iniziativa dell’Abvs (Associazione bellunese volontari del sangue – ndr.) sezione di Orzes”.
NELLE FOTO (Riproduzioni dal libro di Vincenzo Caputo): il capitello di Val Piga ad Orzes di Belluno; statua di Sant’Antonio da Padova con Bambino e Crocifisso; San Gaetano da Thiene; dipinto ad olio di Sant’Antonio da Padova con Gesù Bambino; statua dello stesso Santo.