Diciamoci la verità: esiste, in ambito provinciale o se preferite diocesano, un patrimonio di capitelli ed immagini sacre che è dai più sconosciuto e da molti viene spesso trascurato o dimenticato un po’ dappertutto. Oggi ci occupiamo di “testimonianze devozionali” del passato che ricadono nell’ambito della Parrocchia di Santa Maria Immacolata di Mussoi. Ci è d’aiuto in questa breve ricognizione il pregevole libro di Vincenzo Caputo “Capitelli e immagini sacre a Belluno” che per la serie “Varie” è stato stampato nel settembre del 1989 per i tipi della tipografia Piave di Belluno ad iniziativa dell’Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali guidato dal prof. don Sergio Sacco. Nella località Travazzoi esiste dal 1854 un capitello in pietra, ancora in discreto stato, intitolato “Madonna Immacolata, Sacro Cuore di Gesù” con due statue in gesso di cui la più piccola è decisamente mal messa. Caputo ha opportunamente ricordato che il capitello fu realizzato da Lucio De Pra, impetrando la guarigione del padre Camillo, allora gravemente ammalato. All’esterno, sul frammento di una lapide in marmo si riesce a leggere soltanto: “Famiglia Camillo De Pra anno mariano” del resto non vi è traccia. Rammentiamo con l’occasione che Pio XII aveva indetto il primo “anno mariano” dall’8 dicembre 1953 all’8 dicembre dell’anno seguente per celebrare il primo centenario della proclamazione, un secolo prima, dell’Immacolata Concezione ad opera di Papa Pio IX. Fu di Giovanni Paolo II, il successore del “Papa bellunese del sorriso” Albino Luciani ad indire il secondo “anno mariano” della storia che ebbe inizio il 7 giugno 1987 e si conclude il 15 agosto 1988 in coincidenza con la tradizionale Festa dell’Assunta. Vincenzo Caputo in proposito scrive: “L’anno mariano non ha richiesto un pellegrinaggio a Roma come è accaduto e accade per il giubileo, ma ogni diocesi ha incrementato la fede dei propri fedeli con iniziative locali e e soprattutto dando risalto ai santuari, cuore della devozione mariana. Il Papa ha voluto indire questo anno per preparare la chiesa – ha detto – al giubileo del duemila e al terzo millennio”. Ci spostiamo, non di molto, e nella località Fisterre-Via Cappellari possiamo vedere il capitello in muratura, del 1920, pure in buono stato intitolato alla Madonna della salute, che al proprio interno presenta un quadro con la Madonna della Salute, la Madonna di Loreto, la Madonna di Lourdes e alcuni santi, Leggiamo da “Capitelli e immagini sacre a Belluno”: “… Precedentemente vi esisteva un altarino eretto da una persona del luogo per ringraziare la Madonna nell’aver salvato la propria sorelle ed altre donne, da un’improvvisa ondata mentre si accingevano lavare i panni nel torrente Ardo; solo successivamente veniva costruito questo capitello, benedetto dall’allora vescovo di Belluno mons. Cattarossi Giosuè, sempre come ringraziamento alla Madonna, per aver Ella tutelato i propri figli , nonostante l’insidia e la pericolosità del vicino torrente”. Concludiamo il percorso tornando a Travazzoi per dire qualcosa anche a proposito della chiesetta di San Giorgio e Sebastiano, ancora in buono stato, del XVII secolo, con un affresco del 1947 che mostra il Crocifisso con ai lati due angeli in preghiera. Scrive Vincenzo Caputo. “La chiesetta nell’impianto attuale è del XVII secolo, benché di origine precedente, ha subito modifiche nel corso degli anni. Originariamente era dedicata a San Giorgio e solo successivamente, forse nel 1594, fu dedicata a San Sebastiano. Esternamente, sopra l’entrata principale si nota un affresco di Della Colletta raffigurante Gesù crocifisso, con ai lati due angeli in preghiera. Una scritta in latino dice: ‘Domine exaudi eos ed retribue eis in regno tuo” (Signore esaudisci e ricompensali nel tuo regno). L’affresco ricorda dieci partigiani impiccati dai tedeschi nel ‘Bosco delle Castagne’, in uno degli episodi più crudeli dell’occupazione nazista e della guerra di liberazione. Più in basso l’elenco con i nominativi dei Caduti e la data della loro uccisione: 10 marzo 1945”.
NELLE FOTO (riproduzioni da libro di Caputo e Renato Bona): il capitello della Madonna Immacolata, Sacro cuore di Gesù a Travazzoi; le due statue in gesso del 1954; facciata ed interno dell capitello di Fisterre della Madonna della Salute nella foto datata del libro; una visione dei giorni nostri con una lapide che ricorda: “Madonna delle Grazie 1920 voluta da Giovanni Dal Pont consacrata dal vescovo M. Giosuè Cattarossi, I suoi eredi in perenne ricordo”; l’affresco della chiesetta di Travazzoi dei santi Giorgio e Sebastiano, con Gesù crocifisso e ai lati due angeli in preghiera.