di RENATO BONA
“Dedicato a tutti coloro che hanno contribuito affinché si realizzassero le mie pubblicazioni”. Con queste parole torna alla ribalta l’appassionato ricercatore di persone, cose, situazioni che riguardano Belluno, Vincenzo Caputo che, ancora una volta in proprio, aveva dato alle stampe nel settembre del 2020, con la bellunese Tipografia Sommavilla (ora purtroppo chiusa), il libretto (un’ottantina di pagine) intitolato “Belluno. Vita di Gesù e della Madonna in immagini nelle opere d’arte bellunesi”. Foto dell’autore e di Luca Zanfron; preziose le collaborazioni di Rita Cattaruzza Dorigo, Orsola Petrella, Giacomo Turcato, Luigino Catello, don Attilio Giacobbi ed Augusto Burlon. In apertura precisa che la pubblicazione contempla una sequenza di immagini delle opere d’arte conservate a Belluno relative ad episodi della vita di Gesù e della Madonna, e precedono una riproduzione degli stemmi di alcuni committenti (vescovo Maffeo Ducoli, Famiglia Loredan, Famiglia Persicini, Famiglia Rudio) e brevi cenni biografici degli autori delle opere stesse (Francesco Frigimelica “Il Vecchio”, Pompeo Frigimelica, Cesare Vecellio, Agostino Ridolfi, Antonio Lazzarini, Gaspare Diziani, Antonio Gabrieli, Antonio Bettio, Girolamo Moech, Angelo Majer, Paris Bordon, Leonardo Ridolfi, Franco Fiabane, Massimo Facchin, Luigi Vardanega, Carlo Capobianco, Claudio Nevjel). Nell’introduzione, Caputo, premesso che “L’immagine sacra è da sempre un invito alla preghiera, alla liturgia e alla devozione. Ha molto contato e ancora conta nella storia della Chiesa” precisa che: “Questa ricerca mette in evidenza alcune delle importanti testimonianze di storia e arte religiosa esistenti sia in città che nei paesi” (queste le chiese con opere artistiche che sono state prese in considerazione: Basilica cattedrale di San Martino di Tours; Battistero Madonna delle grazie; Madonna della salute; Santo Stefano; San Rocco; San Francesco di Paola, Fol; San Giovanni Bosco; San Giuseppe, Borgo Pra; Santi Gervasio e Protasio; Santa Croce, Prade; Santa Maria di Loreto; Santa Maria Assunta, Sois; Santi Pietro e Paolo Apostoli, Bolzano Bellunese; Santa Maria Assunta, Castion; Santuario della Beata Vergine Maria Immacolata di Lourdes, Nevegal; San Tiziano, Cirvoi; Sant’Aronne, Cusighe; San Francesco d’Assisi, Faverga; San Tommaso Apostolo, Levego; Beata Vergine di Caravaggio, Visome – ndr.). Una ricerca che ha comportato un impegnativo lavoro di individuazione e selezione delle opere, prediligendo in genere quelle meno note ma comunque significative, che proponiamo di seguito: “Nazaret – La nascita di Maria”, opera di Girolamo Moech, secolo XIX, nella chiesa della Beata Vergine di Caravaggio a Visome; “Nazaret – Sposalizio di Maria con Giuseppe”, di autore ignoto del XVII secolo, nella chiesa di Santa Maria Assunta di Antole; “Nazaret – L’annunciazione dell’angelo a Maria”di Francesco Frigimelica “il Vecchio” (secolo XVII) nella chiesa di Santo Stefano; “Betlemme – L’adorazione dei Magi” di autore anonimo, ambito veneto, del 1700, nella chiesa di San Francesco di Paola, al Fol; “Nazaret – La Sacra Famiglia”, di autore ignoto del XVIII secolo, nella chiesa di San Francesco d’Assisi, a Faverga; “Nazaret – L’infanzia di Gesù: il figlio del falegname, la Madre e Giuseppe”, di Luigi Vardanega (1952), nella chiesa di San Giuseppe a Borgo Pra; “Nazaret – Morte di Giuseppe con Gesù e Maria”, autore anonimo del ‘600, nella chiesa di San Rocco a Belluno (Caputo ricorda che “L’8 dicembre 1870 San Giuseppe è stato dichiarato Patrono della chiesa cattolica durante il pontificato di Papa Pio IX (1846-1878) ed è invocato come patrono della buona morte”. Ancora: “Monte Tabor . La trasfigurazione di Cristo” di Franco Fiabane e Claudio Nevjel, anno 2006, nel Santuario mariano del Nevegal (di nuovo Caputo: “Il racconto del Vangelo narra come Gesù si mostrò trasfigurato nella luce a tre dei suoi discepoli (Pietro, Giacomo e Giovanni), prima della Passione conversando con Elia e Mosè. La festa liturgica che commemora tale episodio si celebra il agosto”). “Betania (Gerusalemme) – Lazzaro resuscitato da Gesù”, di ignoto autore bassanesco del secolo XVII, nella chiesa di Santa Maria Assunta di Castion; “Gerusalemme – Ultima cena di Gesù con gli Apostoli” opera attribuita a Paris Bordon, secolo XVI, nella chiesa di Sant’Aronne di Cusighe; “Orto degli Ulivi (Valle del Cedron) – Agonia di Gesù nel Getsemani”, opera attribuita a Leonardo Ridolfi (secolo XVII-XVIII), nella chiesa Madonna della Salute di Belluno; “Gerusalemme (Pretorio) – Incoronazione di spine di Gesù”, opera attribuita ad Antonio Lazzarini (secolo XVIII), nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio di Belluno; “Gerusalemme (Pretorio) – Gesù caricato della Croce”, autore Antonio Bettio, secolo XVIII, nella chiesa di Santa Maria di Loreto a Belluno; “Gerusalemme (Monte Golgota) – Gesù morto in braccio a sua madre (La Pietà)”, autore Agostino Ridolfi, secolo XVII-XVIII, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Bolzano Bellunese; “Gerusalemme – San Tommaso incontra il Risorto l’ottava di Pasqua”, opera attribuita a Pompeo Frigimelica, secolo XVII, chiesa di San Tommaso a Levego; “SS. Trinità – Gesù in braccio al Padre con sopra la colomba dello Spirito Santo”, autore Agostino Ridolfi, nella chiesa di San Tiziano nella bellunese frazione di Cirvoi.
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