BELLUNO I sindacati hanno proclamano lo stato di agitazione del personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere di Baldenich riservandosi in un prossimo futuro di intraprendere azioni di protesta onde rivendicare i propri diritti. Queste le motivazioni: mancata chiusura della sezione Articolazione per la Tutela della Salute Mentale, prevedeva lo spostamento della sezione psichiatrica in altra sede del Veneto, sia per una forte carenza strutturale, sia per una grave mancanza di risorse da parte della USLL1 Dolomiti. Nel territorio bellunese vi è un’importante carenza di medici psichiatri e che alla Casa Circondariale di Belluno presta servizio uno psichiatra in libera professione. I sindacati denunciano l’incapacità gestionale di questi pazienti che comporta numerosi eventi critici i quali mettono a repentagli lincolumità psicofisica del personale. L’ultimo spiacevole episodio, capitato qualche settimana fa è sfociato nell’aggressione ai danni di un medico di continuità assistenziale, il quale ha dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. C’è poi la carenza di personale cronica, la quale poteva essere mitigata con le nuove assunzioni a livello nazionale, le quali però sono state assegnate ad altre sedi. I sindacati denunciano una forte sollecitazione psicofisica ai danni dei poliziotti penitenziari in servizio presso la Casa Circondariale di Belluno, i quali si sobbarcano quotidianamente turni massacranti ricoprendo
più posti di servizio ed una quantità di ore di straordinario assolutamente anormale. “ll rammarico più grande della Cisl, Cgil, Sappe, Uspp e Osapp è la sottovalutazione del problema da parte del nuovo Provveditore del Triveneto, insediatosi a Padova nel mese di marzo, il quale ha potuto tastare con mano la situazione bellunese, nell’occasione delle due visite effettuate, dove però non ha avuto la delicatezza di incontrare il personale e tantomeno le sigle sindacali”.
De Carlo: “Chiesto un incontro al nuovo Provveditore. Protesta fondata, servono risposte”