“Artista, mastro ferraio specialista nello stile liberty”. Così la libera enciclopedia Wikipedia sintetizza la figura di Carlo Rizzarda, nato a Feltre il 23 gennaio 1883 e mancato nella città natale il 4 maggio del 1931. Quindi aggiunge: “Quarto figlio di Luigi e Tommasina Saccari, trascorse l’infanzia presso lo storico palazzo D’Antona in via Mezzaterra, dove il padre aveva l’officina di carradore, artigiano che costruisce e ripara i carri agricoli e carrozze da traino”. E specifica: A 16 anni iniziò a lavorare presso un fabbro di Farra e a frequentare una scuola serale di disegno, dove vinse un premio come miglior allievo nel corso di disegno industriale. Per quattro anni fu allievo del professor Giacomo Andolfatto. Nel 1904 vinse una borsa di studio a Milano che gli permise di essere assunto nell’officina artistica del celebre maestro ferraio Alessandro Mazzucotelli. Ancora il profilo di Carlo Rizzarda: “Nel 1905 si iscrisse alla scuola di disegno promossa dalla Società umanitaria, all’epoca gestita da Eugenio Quarti e con Mazzucotelli come professore per il corso di fabbri-oratisti. In quegli anni frequentò anche il corso di stilistica presso l’accademia di Belle arti di Brera con il professor Osimo. Dal 1907 al 1911 insegnò disegno a Milano e Lodi. Nel 1911 acquistò insieme a un collega il laboratorio di Giuseppe Marinoni, che si trovava nella via Cappuccini 15, dando vita alla nuova ditta ‘Officina costruzioni in ferro’”. Nel 1916 il nostro partì volontario per la prima guerra mondiale e fu solo al suo rientro che riprese l’attività artistica, prima collaborando con la ditta Bernotti e poi decidendo di fondare una società propria nel 1919. L’apice della sua affermazione artistica e della sua bottega l’ebbe nel 1923 alla Biennale delle Arti decorative di Monza”. Va aggiunto che partecipando a numerose esposizioni in tutto il mondo, il feltrino divenne famoso anche in Sudamerica e nel 1925 gli fu commissionata la realizzazione della cancellata in bronzo e ferro battuto per la basilica di Nostra Signora della Mercede a Buenos Aires. Carlo Rizzarda morì nel 1931 a seguito di un incidente stradale e fu sepolto a Feltre nella tomba che aveva fatto costruire per i genitori che peraltro morirono dopo di lui. A seguito della sua scomparsa, il Comune di Feltre ereditò tutte le sue proprietà: palazzo e collezione d’arte, e proprio da questo lascito ha avuto origine la Galleria d’arte moderna Carlo Rizzarda. In proposito, Stefania Cretella nel volume 87 del 2016 del Dizionario biografico degli italiani puntualizza: “… Nel 1926 Rizzarda acquistò il cinquecentesco palazzo della famiglia Cumano a Feltre con l’intenzione di crearvi un museo dedicato alle arti figurative. Espresse le proprie volontà nel testamento redatto nel 1929, nel quale dichiarava di voler lasciare il palazzo e le sue raccolte d’arte al Comune di Feltre, incaricando l’architetto Alpago Novello del restauro e della trasformazione dell’edificio in museo. Oltre alle opere originali dell’artista realizzate a partire dal 1910, il lascito comprendeva disegni, progetti e fotografie dei suoi lavori, i libri della sua biblioteca personale, quadri, mobili e opere d’arte decorative acquistate o ricevute in dono da diversi autori italiani. La Galleria Rizzarda sarebbe stata inaugurata nel 1938”. Parla anche del padre Luigi, carradore, che “aveva frequentato i corsi di pittura di Antonio Crico tenuti nella scuola di disegno per artieri di Feltre e negli anni Settanta aveva ottenuto la medaglia d’argento come modellatore di scultura in creta” il che le fa dire che “Carlo crebbe quindi in un ambiente modesto ma non del tutto estraneo alle inclinazioni artistiche e, seguendo l’esempio paterno, si iscrisse ai corsi della scuola di disegno e plastica tenuti da Pietro Malliani. Nel 1896 si aggiudicò un premio per studi in disegno industriale. Dopo un breve apprendistato presso un fabbro di Castel Tesino, nel settembre 1899 trovò lavoro come fabbro ferraio forgiatore e aggiustatore presso Patrizio Bertolin, proprietario di un’officina a Farra di Feltre. Nell’autunno 1900 riprese gli studi iscrivendosi alla scuola industriale di disegno e plastica diretta da Giacomo Andolfatto. Nel 1902 gli venne assegnato il primo premio per la sezione disegno industriale e nel 1903 il primo premio per la sezione speciale del secondo corso, insieme a Umberto Celli. Ultimata la scuola, nel 1904 si trasferì a Milano, finanziato da una borsa di studio per giovani artisti elargita dal governo italiano e ottenuta grazie all’intervento dell’onorevole Guido Fusinato, deputato alla Camera per la circoscrizione di Feltre. Si iscrisse alla scuola di disegno della Società Umanitaria e il 16 maggio iniziò un apprendistato presso l’officina d’arte di Alessandro Mazzucotelli. I rapporti tra maestro e allievo si fecero ben presto molto stretti, tanto da rendere spesso difficile riconoscere con esattezza le opere ideate e realizzate dai due artisti…”. Ancora: “Nonostante l’intensa attività espositiva e le numerose commissioni ricevute, Rizzarda non rinunciò all’insegnamento, accettando di tenere i corsi di disegno e lavoro di officine presso la scuola serale professionale di Lodi, incarico iniziato nel novembre 1923 e mantenuto fino alla morte. Numerosissime le rassegne, anche a livello internazionale, cui partecipò il maestro feltrino La Cretella in proposito ricorda fra l’altro che “Nel 1924 prese parte alla XIV esposizione internazionale d’arte di Venezia, proponendo alcuni ferri battuti all’interno della mostra dei ‘Sei pittori del ‘900’. Nello stesso anno alcune sue opere furono selezionate da Giulio Aristide Sartorio per partecipare alla traversata atlantica della regia nave Italia, una sorta di fiera campionaria itinerante organizzata dal governo fascista per propagandare l’arte e l’industria italiane in 13 Paesi dell’America latina. Probabilmente proprio grazie a questa partecipazione Rizzarda divenne noto anche in Sudamerica e nel 1925 realizzò la cancellata in bronzo e ferro battuto per la basilica di Nostra signora della Mercede a Buenos Aires…”. L’ultima esposizione cui prese parte il feltrino fu la Mostra d’arte sacra tenutasi a Padova nel 1931.
NELLE FOTO (wikipedia, siti lagazzettadell’antiquariato.it e musei.comune.feltre.bl.it): varie espressioni di Carlo Rizzarda; esterni ed interno della Galleria d’arte moderna di Feltre; alcune opere del maestro feltrino; copertina del libro che gli ha dedicato la prof. Annapaola Zugni Tauro