Carnevali e mascherate tradizionali dell’Agordino
VOLTAGO Dopo lo stop forzato del 2020, finalmente quest’anno i carnevali tradizionali dell’Agordino, seppure ancora in maniera ridotta e con alcune restrizioni anti-covid, non si sono fatti scoraggiare, anzi, carichi di voglia di divertimento, per troppo tempo assopito, si sono organizzati e, unendo le forze, hanno riportato questo patrimonio culturale popolare nel giusto posto che gli spettava. I cinque appuntamenti classici, ovvero le cinque mascherate storiche di Selva di Cadore, Sottoguda, Rivamonte, Laste e Canale d’Agordo/Valle del Biois, ora riunite sotto il nome di “Carnevai de le vai”, hanno rispolverato maschere lignee, costumi e personaggi tipici, riti e tradizioni caratteristiche, se non uniche, di queste piccole comunità di montagna; perché, come si legge sul depliant stampato per l’occasione: “Nonostante l’apertura e il rinnovamento ad una società sempre più modernizzata i carnevali tradizionali delle Dolomiti Agordine hanno mantenuto una genuina arcaicità. I loro personaggi tipici mostrano una provenienza lontana nel tempo; i Matazin di Sottoguda, Laste e della Val Fiorentina, la Zinghenésta della Valle del Biois e gli Òlt da Bel e da Burt delle valli del Pói (Conca Agordina) portano in sé caratteri e aspetti di portata sociale e di religiosità popolare che si perdono nella notte dei tempi…”.
Il primo appuntamento, “Carneval inte Selva”, si è svolto domenica 13 febbraio in comune di Selva di Cadore con la sfilata partita a Pescul in direzione di Santa Fosca, passando per L’Andria. Questa mascherata non si svolgeva da quasi 20 anni e, grazie all’impegno della Pro Loco Val Fiorentina e dell’Union Ladign de Selva, Matazin e Lachè hanno potuto tornare a fare bella mostra di sé.
Anche a Sottoguda, sabato 19 febbraio – alla “Mascorèda”, secondo appuntamento della manifestazione – i Matazin e il Capomascora hanno tirato fuori dai cassetti nastri colorati, campanelli e cilindro e hanno incontrato paesani e turisti felici e soddisfatti di rivedere e risentire la colorata e sonora brigata aggirarsi nelle frazioni tra Col di Rocca e i Serrai. “Olt da Riva e compagnia bela”, il terzo appuntamento con le mascherate tradizionali, si è svolto domenica 20 a Rivamonte, dove le maschere di legno, gli òlt, appunto, l’hanno fatta da padroni mostrandosi nelle più svariate fogge e forme e nelle più diverse espressioni facciali: sorridenti, sornioni, arrabbiati, timidi o strafottenti. Nel paesino del Pói la sfilata è partita dal piazzale della chiesa parrocchiale e, addentrandosi tra le case e i fienili e fermandosi qua e là per qualche ballo popolare, si è diretta, poi, verso il piazzale del ristorante Al Molin dove la festa è continuata. Le ultime due tappe di “Carnevai de le vai” si terranno a Laste – “Mascorada da Laste” – e in Valle del Biois – “La Zinghenésta” – rispettivamente sabato 26 e domenica 27 febbraio. Anche questi due appuntamenti saranno festeggiati in tono minore e, per così dire, saranno frutto di “organizzazioni spontanee” di gruppetti mascherati, ciò proprio per l’impossibilità, dovuta alle restrizioni anti-covid, di preparare in maniera ufficiale e consueta attività e momenti che il calendario solitamente proponeva.
Partecipare a queste manifestazioni carnascialesche significa immergersi in un’atmosfera in cui realtà e finzione si confondono e dove essere e agire non seguono più le regole quotidiane della vita vera. Una maschera sul volto o un trucco un po’ vistoso, un cappello a larghe tese o un vestito fuori taglia e tanta, tanta voglia di divertirsi; questi sono gli ingredienti principali per far parte degli allegri gruppi dei “Carnevai de le vai”. Buon divertimento perché… “Chi non ride mai non è una persona seria”, parola di Charlie Chaplin.