BELLUNO “Il Consiglio dei Ministri, convocato per giovedì, dovrà dare una risposta seria e immediata al caro-bolletta. Gli aumenti sono vertiginosi e fuori da ogni logica di mercato: il manifatturiero rischia lo stop e in montagna – dove i costi dell’energia incidono maggiormente per evidenti motivi – il pericolo è ancora più drammatico. È una bomba che va disinnescata subito e mi auguro che i ministri bellunesi sappiano sottolineare la particolare condizione delle imprese – e ovviamente delle famiglie – che vivono e operano nelle terre alte”. È un vero e proprio appello quello che Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, lancia all’Esecutivo Draghi in vista della seduta del Consiglio dei Ministri convocata per giovedì. “È una riunione cruciale; da questa, dipenderà il 2022 di molte imprese e di una fetta consistente del Made in Italy, di cui il Bellunese è uno degli ambasciatori più credibili”. L’aumento dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali è ampio e diffuso: petrolio +13% a dicembre 2021 su fine 2019, rame +57%, cotone +58%. Di recente, si è aggiunta l’abnorme impennata del gas naturale in Europa (+723%). Il balzo del gas si è quindi trasferito sul prezzo dell’energia elettrica in Italia, facendo lievitare i costi energetici delle imprese industriali: 37 miliardi previsti nel 2022, da 8 nel 2019. “Un livello insostenibile, che minaccia chiusure di molte aziende”, ha sentenziato lo stesso report del Centro Studi di Confindustria.
DOCUMENTO IN 14 PAGINE, Centro Studi di Confindustria indagine choc sui rincari delle commodity, in particolare gas ed energia elettrica.
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