LIVINALLONGO Damiano Demattia, socio fondatore del comitato “Ju le màn da nostra tiera” ritorna sul tema del collegamento Cortina-Arabba con la costruzione di nuovi impianti. Lo fa per rispondere a tono alle dichiarazioni di un ex sindaco, Leopolo Lezuo di Colle Santa Lucia, che si è schierato apertamente con coloro che vorrebbero cemento, piloni e nuove piste. Una posizione che non è piaciuta in territorio Fodom dove il comitato contro i nuovi impianti tiene alta l’attenzione sapendo di avere dalla sua parte gran parte della popolazione come dimostrato nell’incontro al Taulac dello scorso inverno. Demattina riconosce l’importanza che ognuno si esprima, ma al contempo aggiunge le sue considerazioni “Lezuo accusa i Fodomi di egoismo, ma il comitato “Ju le man da nosta tiera” è nato esclusivamente per salvaguardare parte della terra “fodoma” che non merita proprio di essere occupata da piloni, stazioni di partenza e di arrivo e di essere intaccata da sbancamenti per piste con pendenze irrisorie per gli sciatori. Come dice il nostro slogan noi difendiamo la nostra terra: per quanto riguarda le altre zone interessate dal progetto, Civetta e Passo Giau, noi non proferiamo parola. La popolazione di quei comuni si esprimerà e, se non lo farà, sarà la politica a farlo, come già successo troppe volte. Lezuo è dell’idea che debbano essere i primi cittadini a decidere, ma per quanto riguarda Livinallongo ricorda Damiano Demattia il Sindaco Grones è stato chiaro a riguardo. “Siccome sembra che l’ex Sindaco di Colle pensi che tutti quelli contrari a queste proposte – continua Demattina – siano incompetenti ed egoisti e che potrebbero recare solo danni, voglio far presente che il nostro Comitato haraccolto e depositato in Comune circa 300 firme di cittadini “fodomi” che hanno in pochi giorni sottoscritto il nostro documento; mi sembra una buona percentuale, e certo, non sono tutti incompetenti. Vengono poi tirati in ballo i luoghi della Grande Guerra. Secondo Lezuo difendere questo aspetto è una posizione di comodo: va ricordato che sul Col di Lana e Settsass sono stati fatti importanti lavori di recupero, per cercare di proporre un turismo estivo più sostenibile, con un alto valore storico-culturale. “Infatti – insiste Demattia – la domanda a me sembra in costante aumento. Vorrei chiedere a Lezuo: nella sua comunità cosa è stato fatto per proporre e portare avanti il turismo alternativo a quello di massa invernale? Infine, voglio sottolineare ancora una volta che noi non ci opponiamo all’espansione turistica di altre zone, ma ci sembra giusto che sia la popolazione, e non solo la politica, a decidere. E poi, se ce ne fosse ancora bisogno, ribadisco convintamente che i collegamenti sciistici proposti non sono la panacea per risolvere né il problema del traffico sulle strade dolomitiche né tantomeno la problematica dello spopolamento della montagna”.
FOTO: INCONTRO AL TAULAC, 18 FEBBRAIO 2020 ARCHIVIO RADIO PIU