BELLUNO“La diatriba tra Unione Montana e ONLUS, che si sta facendo sempre più complessa, come emerso dalle ultime uscite sui mezzi di informazione, sta incrementando la sensazione di incertezza sia tra i dipendenti, sia tra gli utenti”. Così commenta il segretario generale della Fp-CGIL di Belluno, Andrea Fiocco, il caso della Casa di Riposo di Taibon, al centro di una contesa che dura ormai da un anno e mezzo e che vede coinvolte l’UMA (e i sindaci agordini) da un parte, e il CDA della ONLUS dall’altra. “Ho incontrato un questi giorni un folto numero di dipendenti, e la confusione che gli ultimi articoli hanno generato è tanta: c’è incertezza sui tempi dell’avvicendamento nella gestione della struttura, visto che il 31/12 è vicinissimo, ma c’è incertezza anche su cosa accadrà”, dice il sindacalista. Al Presidente dell’UMA che imputava alla controparte di non aver mantenuto gli impegni presi, ha risposto il Presidente della ONLUS che rivendicava la quantificazione del patrimonio. “I dipendenti sono sconcertati, perché in tutto ciò che hanno sentito sui mezzi di informazione locale (radio, televisioni, siti internet ndr.) nelle settimane scorse non si parla mai di loro e degli utenti. Mi dicono che sono, logicamente, molto preoccupati del proprio futuro professionale e anche per gli anziani che seguono”. Fiocco conclude: “al di là delle ragioni di ciascuna delle 2 parti, il personale chiede ai due soggetti di trovare un accordo quanto prima, per il bene della Casa di riposo, per la tranquillità dei dipendenti e nell’interesse degli ospiti. Il clima che si sta generando non bene ai lavoratori, alcuni dei quali stanno pensando di andarsene, ma neanche ai “nonni” (come li chiamano affettuosamente loro), che cominciano a respirare una strana aria”.
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